È venuto a mancare all’età di 73 anni, nella sua residenza di Bristol, Martin Parr, uno dei più rinomati fotografi documentaristi britannici del nostro tempo. La Martin Parr Foundation ha annunciato la triste notizia sul proprio sito web, dichiarando: “È con grande tristezza che annunciamo che Martin Parr (1952-2025) è morto ieri nella sua casa di Bristol. Ci mancherà moltissimo”. La famiglia ha chiesto rispetto per la propria privacy in questo momento difficile, lasciando la moglie Susie, la figlia Ellen, la sorella Vivien e il nipote George.
Nascita e carriera di Martin Parr
Nato nel 1952 a Epsom, un quartiere di Londra, Parr ha avviato la sua carriera come fotografo di strada, ispirandosi ai maestri del bianco e nero come Henri Cartier-Bresson e Bill Brandt. Tra le sue opere più significative si annoverano titoli come Bad Weather (1984), The Last Resort (1986), The Cost of Living (1989) e Common Sense (1999). Negli anni ’90, Parr è entrato a far parte dell’agenzia Magnum, grazie alla presentazione di Cartier-Bresson. Ha avuto l’opportunità di viaggiare in diverse parti del mondo, dal continente occidentale al Giappone, e ha ricoperto il ruolo di docente presso l’Università del Galles, ampliando la sua esperienza anche nel campo della musica, della produzione video e dei nuovi media digitali.
Stile e eredità di Martin Parr
Il suo stile caratteristico, caratterizzato da colori vivaci, è capace di catturare momenti autentici e talvolta eccentrici della vita quotidiana, spesso con un tocco di umorismo. Questa prospettiva unica e provocatoria sulla società contemporanea è stata esplorata anche nel documentario I Am Martin Parr, diretto da Lee Shulman e realizzato lo scorso anno. La sua eredità nel mondo della fotografia rimarrà un punto di riferimento per le generazioni future, testimoniando il suo impegno e la sua passione per l’arte visiva.
