È scomparso Frank Gehry, icona dell’architettura moderna e innovativa

Egidio Luigi

Dicembre 6, 2025

È avvenuto un grande lutto nel mondo dell’architettura: il 4 gennaio 2025, Frank Gehry, uno dei più influenti architetti contemporanei, è deceduto all’età di 96 anni presso la sua residenza a Santa Monica, in California. La notizia è stata confermata da Meaghan Lloyd, capo dello staff di Gehry Partners LLP, che ha comunicato che Gehry è morto a causa di una breve malattia respiratoria. La sua carriera è stata costellata di opere straordinarie, tra cui il celebre Museo Guggenheim di Bilbao, la Walt Disney Concert Hall di Los Angeles e il DZ Bank Building di Berlino. Riconosciuto a livello internazionale, Gehry ha ricevuto il prestigioso Premio Pritzker, il massimo riconoscimento nel campo dell’architettura, per il suo approccio innovativo e originale.

Il guggenheim di bilbao e il suo impatto

L’inaugurazione del Museo Guggenheim di Bilbao nel 1997 ha rappresentato un punto di svolta non solo per la carriera di Gehry, ma anche per l’architettura moderna. La struttura, caratterizzata da un rivestimento in titanio e da forme fluide che sembrano sfidare la gravità, ha trasformato una città industriale in declino in un rinomato polo culturale. Questo fenomeno ha dato origine al cosiddetto “Bilbao effect“, un termine usato per descrivere come un singolo edificio iconico possa rigenerare l’immagine e l’economia di un’intera area. Con quest’opera, Gehry è diventato uno degli architetti più noti dalla figura di Frank Lloyd Wright, dimostrando come l’architettura possa fungere da motore per la rinascita urbana.

Dalla walt disney concert hall a opere iconiche

Dopo il riconoscimento ottenuto con il Guggenheim, Gehry ha intrapreso una serie di progetti che hanno segnato la storia dell’architettura. Tra questi, la Walt Disney Concert Hall di Los Angeles, la cui superficie in acciaio lucido evoca l’armonia di una composizione musicale, e la Fondazione Louis Vuitton a Parigi, un’opera che sembra fluttuare tra vetro e aria. Le creazioni di Gehry si distinguono per il loro dialogo tra arte e tecnologia, ridefinendo i limiti dell’architettura pubblica e trasformandola in un’esperienza estetica e sensoriale. Anche opere di dimensioni più contenute, come la Dancing House di Praga e il restyling del Museum of Fine Arts di Philadelphia, evidenziano la sua capacità di coniugare funzionalità e poesia visiva.

Innovazione tecnologica e materiali

Frank Gehry ha rappresentato un punto di riferimento anche per quanto riguarda l’innovazione tecnologica. Il suo studio è stato tra i pionieri nell’adottare software derivati dall’ingegneria aeronautica per la modellazione digitale di strutture complesse. Queste tecnologie hanno reso possibile la realizzazione di geometrie impensabili, unendo creatività artistica e precisione ingegneristica. Gehry descriveva le sue architetture come “paesaggi in movimento“, opere che cambiano a seconda della luce e della prospettiva, comunicando emozioni profonde a chi le osserva.

Un inizio audace a santa monica

La carriera internazionale di Gehry è iniziata nel 1978 con la ristrutturazione di una semplice casa a Santa Monica. Questo vecchio bungalow fu trasformato in un’opera d’arte architettonica, rivestito con strati di metallo ondulato, compensato e rete d’acciaio. Questo progetto, audace e anticonvenzionale, ha segnato l’inizio di un nuovo linguaggio architettonico. L’architetto Philip Johnson, in un articolo sul New York Times Magazine, ha descritto questa costruzione come “una sorta di soddisfazione inquietante che non si prova in nessun altro spazio”. Da quel momento, Gehry ha dimostrato di saper tradurre le tensioni e le contraddizioni della società contemporanea in opere architettoniche significative.

L’eredità di un maestro dell’architettura

Frank Gehry, insignito di numerosi premi tra cui il Pritzker Prize e il Praemium Imperiale, ha lasciato un’eredità che trascende i suoi edifici. La sua visione ha ridefinito il ruolo dell’architetto come artista e innovatore, influenzando generazioni di professionisti. Le sue opere, sparse in tutto il mondo, rappresentano testimonianze tangibili di una creatività capace di trasformare materiali come acciaio e vetro in emozioni palpabili. La sua scomparsa segna un momento significativo nella storia dell’architettura, ma il suo approccio continuerà a ispirare il futuro delle città.

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