Amianto nello stabilimento Videocolor: l’Inail riceve una condanna giudiziaria

Egidio Luigi

Dicembre 5, 2025

Il Tribunale di Roma ha emesso una sentenza definitiva che riconosce la natura professionale della patologia asbesto-correlata per un ex lavoratore dello stabilimento Videocolor di Anagni. La decisione, risalente al 2025, accoglie integralmente il ricorso presentato dall’uomo, evidenziando un’esposizione qualificata all’amianto dal 1990 al 2006, per un totale di circa 16 anni. L’Osservatorio Nazionale Amianto ha comunicato che tale sentenza ha portato al rilascio di un certificato ufficiale di esposizione ad amianto, un documento essenziale che consente al lavoratore di accedere a una maggiorazione contributiva di 8 anni e, di conseguenza, al prepensionamento immediato.

Un precedente giuridico significativo

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha sottolineato l’importanza di questa sentenza, affermando che essa va oltre il singolo caso. Si tratta di un precedente giuridico fondamentale che potrebbe aprire la strada a diritti simili per le centinaia di ex dipendenti di Videocolor/Vdc Technologies. Questi lavoratori, che hanno operato nello stabilimento, sono stati esposti alle stesse condizioni di rischio e oggi si trovano senza occupazione. La sentenza rappresenta un passo avanti nella lotta per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori che hanno subito danni alla salute a causa di esposizioni professionali nocive.

Riconoscimento della verità

Ezio Bonanni, avvocato e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha dichiarato che questa sentenza sancisce in modo definitivo quanto denunciato per anni: lo stabilimento Videocolor è stato un luogo di esposizione massiva all’amianto. Secondo Bonanni, questa decisione rappresenta una presa d’atto istituzionale di una verità che migliaia di lavoratori hanno vissuto sulla propria pelle. Il riconoscimento della gravità della situazione sottolinea che la salute non può essere sacrificata in nome del lavoro o della produzione. Questo caso potrebbe fungere da catalizzatore per ulteriori azioni legali da parte di altri ex lavoratori esposti all’amianto, contribuendo così a un cambiamento significativo nella tutela della salute e dei diritti dei lavoratori.

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