Il Gaeta Jazz Festival si prepara a concludere la sua edizione 2025 con un evento imperdibile. Il 13 e 14 dicembre, la manifestazione si svolgerà tra il Castello Angioino e Piazza XIX Maggio, nel contesto incantevole di “Favole di Luce”, un’installazione artistica di luminarie che abbellisce la città in occasione delle festività natalizie. La rassegna culminerà con un grande finale che vedrà protagonista la pianista Rita Marcotulli, accompagnata da Ares Tavolazzi al contrabbasso e Israel Varela alla batteria.
Un viaggio attraverso il jazz contemporaneo
L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale Armonia in collaborazione con il Comune di Gaeta e ha offerto, nel corso dell’anno, una serie di concerti, DJ set e performance live che hanno esplorato i nuovi linguaggi del jazz contemporaneo. La giornata di sabato 13 dicembre vedrà il Castello Angioino ospitare due performance uniche che uniscono danza e musica, creando un’esperienza multisensoriale per il pubblico. Alle ore 19, il progetto “Strange to Meet You”, concepito da Elena Paparusso (voce e set elettronico) e Mariagiovanna Esposito (danza), offrirà un dialogo affascinante tra movimento e suono.
Successivamente, alle 19.30, sarà la volta del trio Chiarè, guidato dalla talentuosa artista salernitana Chiara Ianniciello, classe 1999, che combina jazz e tradizioni napoletane. Insieme a lei, Vittorio Esposito alle tastiere e Luca D’Arco alla batteria, daranno vita a un mix di sonorità retrò e contemporanee, rendendo omaggio alla ricca cultura musicale della regione.
Il gran finale del festival
Il giorno successivo, domenica 14 dicembre, Piazza XIX Maggio accoglierà il PV Trio alle ore 19. Questa formazione, nata all’interno del Conservatorio di Salerno, è composta da Pierfrancesco Valente al sassofono, Damiano De Matteis al basso e Mirko Di Donna alla batteria. La loro esibizione promette di incantare il pubblico con brani originali e reinterpretazioni di classici del jazz.
Il festival si chiuderà alle 19.30 con il concerto del Rita Marcotulli Trio, un’esperienza musicale che intreccia jazz, flamenco e influenze indiane, all’insegna dell’improvvisazione. Questo gran finale rappresenta non solo un momento di celebrazione della musica, ma anche un’opportunità per riflettere sul percorso artistico intrapreso durante l’anno e sull’importanza della cultura musicale nel contesto sociale e umano di Gaeta.
