Nel primo semestre del 2025, la situazione energetica in Europa continua a subire significativi cambiamenti, in particolare per quanto riguarda le importazioni di gas. Secondo i dati forniti dalla Commissione Europea, le perdite per le casse del Cremlino non possono essere sottovalutate. Negli ultimi mesi, si è assistito a una diminuzione costante dell’import di gas russo attraverso i gasdotti, che ha visto un calo del 9% a causa della chiusura del transito in Ucraina. Tuttavia, questo decremento è stato parzialmente compensato dall’aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl), che ha registrato un incremento complessivo del 3,4%.
Le dinamiche delle importazioni di gas
L’analisi delle importazioni di gas nel primo semestre del 2025 rivela un quadro complesso. Il gasdotto Turkstream continua a fornire gas a paesi come Ungheria e Slovacchia, mantenendo una certa stabilità nelle forniture. Nonostante l’andamento positivo del Gnl, gli acquisti di gas naturale liquefatto hanno recentemente mostrato un calo. Tuttavia, i calcoli dell’esecutivo dell’Unione Europea indicano che il gas russo può essere sostituito da forniture provenienti da Norvegia, Stati Uniti, Nordafrica, Paesi del Golfo e Indonesia. Questo processo di diversificazione è già in corso.
In particolare, l’Italia ha visto un cambiamento significativo nel proprio mix di forniture. Nel primo semestre del 2025, gli Stati Uniti sono diventati il principale fornitore di Gnl per il paese, rappresentando il 45% del totale delle importazioni, seguiti dal Qatar con il 24% e dall’Algeria con il 20%. Questo nuovo assetto dimostra l’impegno dell’Italia a ridurre la propria dipendenza dal gas russo.
Il futuro delle forniture energetiche in Europa
Mentre l’Unione Europea si muove verso una maggiore indipendenza energetica, il sogno di azzerare completamente le importazioni di gas russo appare ancora lontano. Il petrolio russo, ad esempio, rappresentava il 25% delle importazioni nel 2021, mentre oggi è sceso al 3%, con le forniture ancora concentrate in Slovacchia e Ungheria. Questo cambiamento evidenzia il progressivo distacco dall’energia russa, ma la transizione richiede tempo e strategie ben pianificate.
Le sfide rimangono, dato che la dipendenza da fornitori esterni è una questione complessa che richiede un attento bilanciamento tra sicurezza energetica e sostenibilità . La Commissione Europea sta lavorando per garantire che le politiche energetiche siano allineate agli obiettivi climatici, mentre si continua a monitorare l’evoluzione del mercato del gas e delle forniture globali.
