Marsilio: la linea Roma-Pescara riveste un ruolo chiave per la mobilità militare

Marianna Perrone

Dicembre 3, 2025

Questa mattina, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha avuto un incontro significativo presso il Ministero della Difesa con il ministro Guido Crosetto. Il colloquio ha avuto come tema centrale il riconoscimento della linea ferroviaria Roma-Pescara come infrastruttura strategica per la mobilità militare, oltre a discutere il potenziamento della presenza dell’Esercito in Abruzzo.

Discussione sulla ferrovia Roma-pescara

Al termine dell’incontro, il governatore Marsilio ha dichiarato di aver affrontato con il ministro Crosetto la questione della ferrovia Roma-Pescara, sottolineando l’importanza di questo riconoscimento come asse strategico per la mobilità militare. “Abbiamo condiviso questa impostazione”, ha affermato il presidente, evidenziando che tale riconoscimento rappresenta un passo fondamentale per valorizzare l’investimento nazionale in un contesto di spese per la difesa e mobilità militare, in linea con le richieste della NATO. Questo sviluppo è considerato cruciale non solo per il Paese, ma anche per l’Abruzzo, poiché permette di integrare meglio le necessità regionali con quelle nazionali.

Presenza militare in abruzzo e proposte di rafforzamento

Durante il colloquio, il presidente Marsilio ha portato all’attenzione del ministro il progressivo ridimensionamento della presenza militare in Abruzzo, che è passata da circa 7.000 a sole 1.700 unità negli ultimi decenni. Ha illustrato le proposte della Regione per un piano di rafforzamento stabile delle forze armate sul territorio. “Ho chiesto al ministro di considerare l’Abruzzo e le sue caserme per un potenziamento della presenza militare”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di un presidio efficace per la difesa delle aree interne.

Marsilio ha collegato il tema della difesa con la questione dello spopolamento, un problema che affligge le aree interne e che è diventato centrale nel dibattito politico e sociologico. “Un modo per contrastare questo fenomeno è insediare funzioni stabili in quei territori, dove le persone vivono e lavorano”, ha spiegato. Il rafforzamento di alcuni presidi militari nelle aree interne non solo contribuirebbe alla sicurezza, ma anche a sostenere il tessuto sociale ed economico di queste zone, contribuendo a mantenere vive le comunità locali.

L’incontro di oggi rappresenta un passo importante verso una maggiore integrazione delle esigenze di sicurezza e sviluppo economico in Abruzzo, con l’obiettivo di affrontare le sfide attuali e future del territorio.

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