La Procura di Roma attende con interesse un’informativa dettagliata dalle forze dell’ordine riguardo a un episodio di vandalismo avvenuto presso la sinagoga Beth Michael, situata nel quartiere Monteverde Vecchio della capitale. Il fatto è accaduto il 1° dicembre 2025 e ha suscitato l’attenzione dei magistrati, che hanno avviato un’inchiesta per danneggiamento aggravato dall’odio razziale.
Dettagli dell’incidente
Il 1° dicembre 2025, la sinagoga Beth Michael è stata oggetto di atti vandalici, con scritte offensive apparse sulle pareti esterne. Tra le frasi lasciate dai vandali, spicca l’espressione “Palestina Libera“, che ha sollevato preoccupazioni riguardo al messaggio di odio e intolleranza veicolato da tali atti. Inoltre, la targa commemorativa dedicata a Stefano Gaj Tachè, un bambino di soli due anni ucciso durante un attentato il 8 ottobre 1982, è stata imbrattata con vernice nera, un gesto che ha colpito profondamente la comunità ebraica locale.
Le autorità competenti, in particolare la Digos, sono attivamente coinvolte nell’indagine. I pubblici ministeri di piazzale Clodio, sotto la direzione del procuratore Francesco Lo Voi, stanno raccogliendo prove e testimonianze per identificare i responsabili di questo atto di vandalismo. La Procura di Roma ha sottolineato l’importanza di affrontare con fermezza qualsiasi forma di antisemitismo e odio razziale, evidenziando la necessità di proteggere i luoghi di culto e le comunità vulnerabili.
Reazioni della comunità e delle autorità
L’episodio ha suscitato una forte indignazione tra i membri della comunità ebraica e tra i cittadini romani. Diverse organizzazioni e leader locali hanno condannato il vandalismo, esprimendo solidarietà alla sinagoga Beth Michael e a tutti coloro che si sono sentiti minacciati da tali atti. La comunità ebraica di Roma ha invitato le autorità a intensificare le misure di sicurezza attorno ai luoghi di culto e a promuovere campagne di sensibilizzazione contro l’odio e l’intolleranza.
Il sindaco di Roma, in una dichiarazione ufficiale, ha espresso la sua ferma condanna per l’accaduto, sottolineando che la città non tollererà atti di violenza e discriminazione. Ha inoltre ribadito l’importanza della coesione sociale e del rispetto reciproco tra le diverse comunità presenti nella capitale.
La Procura di Roma, attraverso questa indagine, mira non solo a punire i colpevoli, ma anche a inviare un messaggio chiaro contro ogni forma di odio e violenza, affinché simili episodi non si ripetano in futuro. La speranza è che la comunità possa unirsi per superare questo momento difficile e lavorare insieme per un futuro di pace e rispetto.
