La Polonia ha ufficialmente adottato una misura significativa nella protezione animale, diventando il diciottesimo Stato membro dell’Unione Europea a vietare totalmente l’allevamento di animali per la produzione di pelliccia. Il Presidente Karol Nawrocki ha firmato il divieto, trasformandolo in legge, un passo che è stato celebrato da Humane World for Animals Europe come un “momento storico” per la tutela degli animali nel paese. Ogni anno, in Polonia, circa 3 milioni di animali, tra cui visoni, volpi, cani procione e cincillà, venivano allevati e uccisi per le loro pellicce, rendendo la Polonia il principale produttore di pellicce in Europa e il secondo nel mondo, dopo la Cina.
Il processo legislativo e il parere scientifico
Il divieto è stato approvato dal Sejm, la Camera bassa del Parlamento polacco, e dal Senato nel mese scorso, grazie a un ampio consenso politico. Questa decisione è arrivata in un momento in cui l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha pubblicato un parere scientifico che evidenzia la sofferenza sistematica degli animali negli allevamenti di pellicce. Secondo l’ente, confinare gli animali in gabbie metalliche piccole e spoglie per tutta la loro vita non soddisfa le loro esigenze fondamentali di benessere. Questo parere è stato richiesto dalla Commissione Europea in seguito all’Iniziativa dei Cittadini Europei “Fur Free Europe”, che ha raccolto 1,5 milioni di firme da cittadini dell’Unione per chiedere il divieto della produzione e vendita di pellicce a livello europeo. La Commissione si impegna a fornire una risposta ufficiale entro marzo 2026.
Impatto del divieto e situazione attuale in Europa
Con l’introduzione di questa legge, la Polonia si distacca ulteriormente dagli Stati membri dell’Unione Europea che ancora permettono l’allevamento di animali per la produzione di pelliccia, come Finlandia, Danimarca, Spagna, Ungheria e Grecia. Attualmente, oltre 6 milioni di animali sono allevati per le loro pellicce in quasi 1.200 allevamenti all’interno dell’Unione, ma la pratica è già vietata, totalmente o parzialmente, in 24 Stati membri, tra cui Romania e Lituania, che hanno introdotto divieti rispettivamente nel 2024 e nel 2023.
Le reazioni e le speranze per il futuro
Iga Głażewska-Bromant, Direttrice di Humane World for Animals Polonia, ha espresso soddisfazione per il divieto, sottolineando che si tratta di un passo decisivo verso la fine della sofferenza di milioni di animali. Ha dichiarato: “L’allevamento per la produzione di pelliccia non fa parte del patrimonio polacco e la maggioranza dei polacchi si oppone alla crudeltà delle pellicce, come dimostrano i sondaggi e le oltre 76.000 firme presentate all’ufficio del Presidente Nawrocki. Oggi, possiamo affermare con orgoglio che la Polonia diventa il diciottesimo Stato membro dell’Unione Europea a introdurre un divieto riguardante l’allevamento di animali per la produzione di pelliccia”. Gruppi come Otwarte Klatki e Viva! hanno lottato a lungo per questo cambiamento, collaborando con Humane World for Animals Europe, membro della coalizione Fur Free Alliance, per promuovere la causa della protezione animale.
