Inchiesta sui fondi Ue: Federica Mogherini e Stefano Sannino bloccati in Belgio

Marianna Perrone

Dicembre 2, 2025

Le forze dell’ordine hanno avviato un’importante operazione nella mattina del 2 dicembre 2025, eseguendo perquisizioni e sequestri di documenti presso il Servizio per l’azione esterna dell’Unione Europea (Seae) e il Collegio d’Europa a Bruges. Questa indagine coinvolge figure di spicco, tra cui Federica Mogherini, ex Alta rappresentante dell’Unione Europea e attuale rettrice del Collegio d’Europa. Le autorità stanno indagando su presunti reati di frode negli appalti pubblici, corruzione e conflitti di interesse di natura penale.

Dettagli dell’operazione

Le operazioni sono iniziate all’alba, con l’obiettivo di raccogliere prove relative a un presunto uso improprio di fondi europei. Gli agenti hanno proceduto al sequestro di documenti e hanno effettuato tre fermi per interrogatori. Queste misure sono state adottate in risposta a indizi di attività illecite che potrebbero compromettere l’integrità delle istituzioni europee. Le autorità competenti hanno ritenuto necessario agire con urgenza per garantire la trasparenza e la legalità nell’uso dei fondi pubblici.

Le persone coinvolte

Oltre a Federica Mogherini, tra i fermati figura anche Stefano Sannino, già segretario generale del Seae e attualmente direttore generale della Direzione generale della Commissione europea per il Medio Oriente e Nord Africa. La presenza di queste figure di alto profilo nel contesto dell’indagine ha sollevato preoccupazioni riguardo alla gestione dei fondi e alla possibilità di conflitti di interesse all’interno delle istituzioni europee. Le indagini mirano a chiarire il coinvolgimento di queste personalità e a stabilire eventuali responsabilità.

Implicazioni dell’indagine

L’indagine potrebbe avere ripercussioni significative sulla reputazione delle istituzioni europee e sulla fiducia dei cittadini nell’operato delle stesse. La trasparenza nella gestione dei fondi pubblici è fondamentale per mantenere l’integrità delle istituzioni e garantire che i cittadini possano avere fiducia nel sistema. Gli sviluppi futuri di questa inchiesta saranno seguiti con attenzione, poiché potrebbero influenzare non solo le carriere degli individui coinvolti, ma anche le politiche relative alla gestione dei fondi europei.

L’operazione di oggi rappresenta un passo significativo nella lotta contro la corruzione e l’uso improprio di risorse pubbliche, evidenziando l’impegno delle autorità nel garantire la legalità e la trasparenza all’interno delle istituzioni europee.

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