Venezuela: arrestato il leader del sindacato più influente del paese

Marianna Perrone

Dicembre 1, 2025

La polizia del Venezuela ha proceduto all’arresto di José Elías Torres, segretario generale della Confederazione dei Lavoratori del Venezuela (Ctv) e figura di spicco nel panorama sindacale del Paese. L’operazione è avvenuta sabato scorso, 12 aprile 2025, presso l’abitazione del sindacalista, dove gli agenti hanno anche effettuato una perquisizione. La notizia è stata riportata da diverse organizzazioni per i diritti umani, che hanno espresso preoccupazione per l’accaduto.

Le reazioni delle organizzazioni per i diritti umani

L’Osservatorio venezuelano di libertà sindacale ha denunciato l’operato della Polizia nazionale bolivariana, affermando che Torres è stato prelevato senza alcuna giustificazione valida. Secondo l’osservatorio, non ci sarebbero motivi per arrestare un leader impegnato nella difesa dei diritti della classe lavoratrice. Anche l’ONG Provea ha condannato fermamente la detenzione, descrivendola come un atto di “criminalizzazione dei lavoratori” e un “nuovo attacco alla libertà sindacale in Venezuela“. Queste affermazioni evidenziano un clima di crescente repressione nei confronti delle libertà civili nel Paese.

Il ruolo di José Elías Torres e il contesto socio-politico

José Elías Torres, che ricopre il ruolo di direttore generale della Ctv dal 2016, ha dedicato gran parte della sua vita professionale alla difesa dei diritti dei lavoratori. Negli ultimi anni, ha sollecitato il governo venezuelano a implementare riforme significative per aggiornare i salari e le condizioni contrattuali di milioni di dipendenti pubblici e privati, i cui stipendi sono rimasti fermi dal 2022. La sua azione sindacale è stata caratterizzata da un forte impegno per migliorare la qualità della vita dei lavoratori, in un contesto economico sempre più difficile.

Un clima di repressione e arresti arbitrari

L’arresto di Torres si inserisce in un quadro di crescenti tensioni politiche e sociali in Venezuela. Diverse organizzazioni hanno denunciato un modello sistematico di arresti arbitrari e sparizioni forzate, evidenziando un clima che continua a restringere gli spazi democratici nel Paese. Secondo l’ONG Foro Penal, attualmente ci sono almeno 884 “prigionieri politici” in Venezuela. Recentemente, una missione indipendente delle Nazioni Unite ha messo in guardia riguardo a un’intensificazione della persecuzione nei confronti di oppositori, attivisti e leader sociali, segnalando così una preoccupante erosione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

La situazione attuale in Venezuela continua a sollevare gravi preoccupazioni sulla protezione dei diritti civili e sulla libertà di espressione, con implicazioni significative per il futuro del Paese e dei suoi cittadini.

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