Settanta anni fa Rosa Parks avviò la battaglia per i diritti civili

Marianna Perrone

Dicembre 1, 2025

Il 1° dicembre 1955, un episodio di grande coraggio si verificò negli Stati Uniti, segnando un cambiamento significativo nella lotta per i diritti civili. Rosa Parks, una sarta e attivista di 42 anni, si trovava su un autobus a Montgomery, in Alabama, quando decise di non cedere il suo posto a un passeggero bianco. Questo atto, avvenuto in un contesto di segregazione razziale, violava le leggi locali che imponevano ai neri di spostarsi nei settori riservati ai bianchi.

Reazione immediata e boicottaggio

La reazione a questo gesto fu immediata e intensa. Rosa Parks venne arrestata e la notizia del suo fermo si diffuse rapidamente tra la comunità afroamericana di Montgomery. In segno di protesta, i cittadini iniziarono un boicottaggio degli autobus che durò ben 381 giorni, un’iniziativa che avrebbe avuto ripercussioni in tutto il paese.

Attenzione nazionale e decisione storica

Con il passare del tempo, il caso di Rosa Parks attirò l’attenzione a livello nazionale e, nel 1956, arrivò alla Corte Suprema degli Stati Uniti. I giudici, in una storica decisione unanime, dichiararono che la segregazione sugli autobus dell’Alabama era contraria alla Costituzione, un verdetto che rappresentò una vittoria fondamentale per il movimento per i diritti civili.

Vita dopo il gesto simbolico

Tuttavia, la vita di Rosa Parks non fu facile dopo il suo gesto simbolico. Affrontò diverse minacce di morte e, a causa delle difficoltà nel trovare lavoro, si trasferì a Detroit, dove iniziò una nuova fase della sua vita. Nel 1999, il suo impegno per la giustizia sociale venne riconosciuto con la Medaglia d’oro del Congresso. Rosa Parks morì a Detroit il 24 ottobre 2005, all’età di 92 anni, lasciando un’eredità duratura nel campo dei diritti civili e dell’uguaglianza.

×