Sequestrato il patrimonio di un usuraio legato alla banda della Magliana

Marianna Perrone

Dicembre 1, 2025

Confiscato definitivamente il patrimonio di un usuraio romano legato a organizzazioni mafiose. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Roma, è stato attuato dal personale della divisione Anticrimine – sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della questura di Roma. Questa confisca, resa definitiva dalla Corte di Cassazione, coinvolge beni immobili e disponibilità finanziarie su vari conti bancari.

Dettagli dei beni confiscati

Tra i beni ora sotto il controllo dello Stato, si evidenzia un complesso immobiliare situato a Rocca di Papa, in provincia di Roma, utilizzato come albergo-ristorante e assegnato alla Protezione Civile. Inoltre, è stato confiscato un immobile nella zona della Magliana a Roma e disponibilità finanziarie per un totale superiore ai 300.000 euro, accumulati su diversi rapporti bancari.

Profilo dell’usuraio

Il destinatario di questo provvedimento è un romano di 83 anni, attivo sin dagli anni ’70 in attività usurarie e di riciclaggio di capitali illeciti, operando per conto di vari gruppi mafiosi, tra cui la ‘Ndrangheta, la Camorra e Cosa Nostra, oltre che per la banda della Magliana. Durante un interrogatorio, si era descritto come un “uomo liquido”, a disposizione di vari sodalizi criminali, responsabile del riciclaggio di ingenti somme di denaro sporco. Si vantava di avere legami diretti con i vertici della banda della Magliana e della mafia siciliana, sfruttando la sua rete di contatti per gestire le sue attività illecite.

Operazioni precedenti e sviluppo del caso

L’attenzione della divisione Anticrimine si era concentrata su di lui dopo un’operazione del 2021, che lo aveva visto coinvolto insieme a un calabrese attivo nella zona dei Castelli Romani. Questo soggetto era inserito in contesti di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista, operando nel mandamento tirrenico e legato alla cosca Piromalli di Gioia Tauro. L’investimento dei proventi derivanti da reati di bancarotta fraudolenta e intestazioni fittizie di beni con finalità elusive era destinato a complessi immobiliari.

Provvedimenti giudiziari e conferme

Per entrambi, il Tribunale di Roma, su proposta del questore avanzata ai sensi della normativa antimafia, aveva disposto a maggio 2023 la confisca di un patrimonio del valore di oltre 3 milioni di euro. Questo provvedimento è stato ora confermato dalla Corte di Cassazione, segnando un importante passo nella lotta contro l’usura e il riciclaggio di denaro sporco in Italia.

×