Questa mattina, il liceo scientifico Talete, situato nel quartiere Prati di Roma, è stato oggetto di un’occupazione, la prima dal 2010. Gli studenti che hanno preso parte all’iniziativa hanno redatto un lungo documento in cui espongono diverse motivazioni alla base della loro azione. Tra queste, si segnalano la mancanza di agibilità e spazi adeguati per una comunità scolastica composta da quasi mille alunni, il sostegno alla causa palestinese e la protesta contro il progetto No Tav. È importante sottolineare che l’occupazione è stata promossa da un gruppo di ragazzi che si definiscono occupanti, ma che non rappresentano ufficialmente la comunità studentesca del liceo.
Posizione del dirigente scolastico
Il dirigente scolastico, Marco Di Maro, ha espresso la sua posizione all’agenzia ANSA, dichiarando che “si tratta di un’occupazione priva di motivazioni concrete”. Ha inoltre sottolineato come, nonostante la storica carenza di spazi, ci sia sempre stato un dialogo costruttivo tra la dirigenza e gli studenti, un rapporto che non lasciava presagire un’iniziativa di questo tipo in un momento così delicato.
Contesto della protesta
La situazione al liceo Talete riflette una problematica più ampia che coinvolge numerose istituzioni scolastiche in Italia, dove le questioni legate agli spazi e all’agibilità degli edifici scolastici sono frequentemente oggetto di discussione. La protesta, sebbene non rappresentativa dell’intera popolazione studentesca, evidenzia la necessità di un intervento deciso da parte delle autorità competenti per garantire un ambiente di apprendimento adeguato e sicuro per tutti gli studenti.
