Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, attualmente sotto processo per corruzione, ha formalmente richiesto la grazia al presidente israeliano Isaac Herzog. Quest’ultimo ha comunicato che valuterà la domanda con “responsabilità e sincerità ”, dopo aver raccolto tutti i pareri necessari. Nel frattempo, la situazione in Medioriente continua a rimanere precaria.
Attacco a Ein al-duyuk
Quattro attivisti internazionali, tra cui tre italiani, sono stati feriti in un attacco perpetrato da coloni israeliani nella comunità di Ein al-Duyuk, situata nei pressi di Gerico, in Cisgiordania. Secondo quanto riportato dall’agenzia palestinese Wafa, gli aggressori hanno fatto irruzione nell’abitazione in cui si trovavano gli attivisti. Il quarto ferito è di nazionalità canadese. Questo episodio evidenzia le crescenti tensioni e violenze nella regione, che hanno suscitato preoccupazione a livello internazionale.
Uccisioni a Bani suheila
Nella Striscia di Gaza, due minorenni sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco dalle forze armate israeliane a Bani Suheila. Questo tragico evento si inserisce nel contesto di una crescente escalation di violenza che ha colpito la regione, alimentando ulteriormente le tensioni tra le diverse fazioni e le forze di sicurezza israeliane.
Reazione di hezbollah
Il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo militante ha il diritto di rispondere all’attacco israeliano avvenuto in Libano che ha portato alla morte del comandante Abu Ali Tabatabai domenica scorsa. Sebbene Qassem abbia affermato che la risposta è giustificata, non ha specificato quando avverrà . “Abbiamo il diritto di rispondere e ne stabiliremo i tempi”, ha sottolineato il leader di Hezbollah, lasciando intendere che la situazione potrebbe ulteriormente deteriorarsi.
La situazione in Medioriente, già complessa, sembra avviarsi verso un ulteriore aumento delle tensioni, con eventi che potrebbero avere ripercussioni significative sia a livello locale che internazionale.
