Il presidente del Senegal ricorda la strage coloniale avvenuta nel 1944

Marianna Perrone

Dicembre 1, 2025

Il primo dicembre 2025, il presidente del Senegal, Bassirou Diomaye Faye, ha guidato una cerimonia commemorativa per ricordare il massacro avvenuto nel 1944 a Thiaroye, un evento tragico che ha segnato profondamente la storia del Paese. L’evento ha avuto luogo alla presenza di rappresentanti di diverse nazioni africane, sottolineando l’importanza storica e sociale di questa ricorrenza.

Il massacro di thiaroye: un capitolo oscuro della storia coloniale

L’episodio che si ricorda il primo dicembre riguarda il massacro di fucilieri africani, avvenuto nel campo militare di Thiaroye, situato nei pressi della capitale Dakar. Nel 1944, le truppe coloniali francesi, seguendo ordini impartiti da ufficiali dell’esercito francese, aprirono il fuoco su soldati africani che erano stati rimpatriati dopo aver combattuto in Europa durante la Seconda guerra mondiale. Questi uomini, provenienti da diverse nazioni dell’Africa occidentale, tra cui il Senegal, il Mali, la Costa d’Avorio, la Guinea e il Burkina Faso, si trovavano in attesa di ricevere il pagamento degli arretrati prima di poter tornare alle loro famiglie.

Il massacro ha avuto un impatto duraturo sulla memoria collettiva del Senegal e delle nazioni coinvolte. Il trauma di quell’evento è ancora presente e viene trasmesso di generazione in generazione, mantenendo viva la consapevolezza delle ingiustizie subite. Questo ricordo è fondamentale per comprendere le dinamiche storiche e sociali attuali in Senegal e in tutto il continente africano.

Un messaggio di dignità e giustizia

Durante la cerimonia, il presidente Faye ha sottolineato l’importanza della lotta per la memoria e la dignità dei popoli africani. “La lotta per Thiaroye è una lotta per l’anima del Senegal e dell’Africa, affinché mai più un popolo sia negato nella sua storia, nella sua dignità e persino nel suo diritto di esistere liberamente”, ha affermato. La presenza di leader come il presidente gambiano Adama Barrow e rappresentanti di altre nazioni, tra cui le Comore, la Costa d’Avorio, la Mauritania, il Togo, il Camerun e il Ciad, ha rafforzato l’idea di un’unità africana nella ricerca di giustizia.

Faye ha anche ribadito che “la lotta per la giustizia non svanirà mai dalla nostra memoria collettiva”. Il suo discorso ha messo in evidenza il valore del sangue versato dai fucilieri africani, considerato un simbolo della resistenza e della ricerca di un futuro migliore per il continente. La commemorazione di Thiaroye non è solo un atto di memoria, ma un richiamo all’azione per garantire che tali atrocità non si ripetano mai più.

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