Volontaria denuncia aggressione da parte di coloni con calci e pugni

Egidio Luigi

Novembre 30, 2025

Un attacco violento ha colpito tre volontari internazionali, tra cui una giovane italiana di 27 anni, nella mattina del 5 gennaio 2025 in Cisgiordania. L’incidente, avvenuto mentre i volontari dormivano, ha visto l’assalto di un gruppo di dieci coloni armati, i quali, mascherati e muniti di bastoni e fucili, hanno aggredito i presenti con pugni e calci, infliggendo ferite gravi.

Resoconto dell’incidente

La volontaria italiana ha raccontato a Sky Tg24 l’accaduto, descrivendo l’intensità dell’attacco e le modalità di aggressione. “Hanno iniziato a picchiarci, in particolare colpendo il viso, le costole e l’addome”, ha dichiarato. Dopo aver rubato gli effetti personali dei volontari, gli aggressori hanno intimato: “Don’t come back here”, un chiaro avvertimento a non ritornare nella zona.

Conseguenze fisiche e contesto

La giovane ha anche condiviso le conseguenze fisiche dell’aggressione, rivelando di soffrire di un forte dolore alle costole. La sua compagna canadese, presente durante l’attacco, ha riportato ferite più gravi, con lividi estesi su gambe e addome. La volontaria ha sottolineato che l’incidente è avvenuto in una zona definita “Zona A”, dove secondo gli accordi di Oslo non dovrebbe esserci alcuna presenza israeliana.

Implicazioni e sicurezza

Questo evento solleva interrogativi sulla sicurezza degli operatori umanitari e sulla situazione di tensione che caratterizza la regione, evidenziando la complessità del contesto in cui operano le organizzazioni internazionali. La testimonianza della volontaria italiana mette in luce non solo l’impatto fisico dell’aggressione, ma anche le implicazioni legali e morali di tali atti di violenza in un’area dove le leggi internazionali dovrebbero garantire la protezione dei civili e degli operatori umanitari.

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