L’irruzione e il pestaggio: la vicenda dei tre italiani in Cisgiordania

Egidio Luigi

Novembre 30, 2025

Le violenze perpetrate dai coloni israeliani in Cisgiordania continuano a destare preoccupazione. Il 15 aprile 2025, quattro cooperanti, tra cui tre italiani e un canadese, sono stati aggrediti a Ein al Duyuk, un villaggio situato nei pressi di Gerico. Un gruppo di dieci coloni, mascherati, ha circondato l’abitazione dove si trovavano i quattro attivisti, intrufolandosi all’interno, maltrattandoli e sottraendo loro passaporti e telefoni cellulari.

Attacco a cooperanti internazionali

L’incidente avvenuto a Ein al Duyuk ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza degli operatori umanitari nella regione. I tre cooperanti italiani, nonostante le violenze subite, non hanno riportato ferite gravi, come confermato dal ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani. L’attacco evidenzia la crescente tensione tra le comunità locali e i coloni, che spesso sfocia in episodi di violenza. La presenza di cooperanti internazionali nella zona è fondamentale per fornire assistenza e supporto alle popolazioni vulnerabili, ma eventi come questo mettono in luce i rischi a cui sono esposti.

Contesto della violenza in Cisgiordania

La Cisgiordania è da tempo teatro di conflitti e tensioni tra israeliani e palestinesi. I coloni israeliani, spesso sostenuti da gruppi estremisti, hanno intensificato le loro azioni violente contro i palestinesi e, in questo caso, anche contro gli operatori umanitari. Gli attacchi ai cooperanti non sono un fenomeno isolato, ma parte di una strategia più ampia che mira a intimidire chiunque tenti di fornire aiuto alle comunità locali. La risposta della comunità internazionale è stata finora insufficiente a garantire la sicurezza degli attivisti e a porre fine a queste violenze.

L’incidente di Ein al Duyuk è solo l’ultimo di una serie di attacchi che evidenziano la necessità di un intervento deciso per proteggere i diritti umani e garantire la sicurezza di chi opera in contesti di conflitto. La situazione rimane critica, e le autorità locali e internazionali sono chiamate a prendere misure per prevenire ulteriori episodi di violenza.

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