Nella piazza centrale di Bruxelles, la Gran Place, è stato allestito il presepe intitolato “Stoffe della Natività“. Questa installazione, inaugurata a meno di un mese dal Natale, ha già generato un acceso dibattito tra i cittadini. La particolarità di questa rappresentazione consiste nel fatto che i volti di Maria, Giuseppe, Gesù e dei Re Magi non presentano tratti umani riconoscibili; al loro posto, sono stati utilizzati pezzi di stoffa multicolore, creando un patchwork che ha sollevato molte critiche.
Il messaggio di inclusività
Il messaggio di inclusività, che l’installazione intende comunicare, non ha trovato il consenso di tutti. Infatti, molti cittadini hanno espresso il loro disappunto, definendo i volti realizzati con tessuti di colori grigi, rossi, beige, neri e marroni come “bizzarri”. Gli utenti dei social network hanno avviato un acceso confronto, parlando di un attacco ai valori della cristianità in favore di una cultura woke e criticando gli eccessi del politicamente corretto.
Le polemiche sul design e le spese
Le polemiche non si limitano solo al design del presepe, ma si estendono anche alle autorità di Bruxelles, accusate di aver speso una somma considerevole, pari a 65mila euro, per questa installazione. Le critiche si sono amplificate, con molti che si interrogano sull’opportunità di investire fondi pubblici per un’opera che ha suscitato tanto malcontento.
Contesto della controversia
Questa controversia si inserisce in un contesto più ampio, dove il tema dell’inclusività e della rappresentazione culturale è sempre più al centro del dibattito pubblico. La Gran Place, nota per le sue tradizioni e il suo patrimonio culturale, diventa così un palcoscenico per una discussione che va oltre il semplice allestimento natalizio, toccando questioni di identità, valori e spese pubbliche. La reazione della comunità e delle autorità nei prossimi giorni potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro di iniziative simili.