Il connubio tra arte e perizia si manifesta in un nuovo capitolo della storia italiana, con l’inaugurazione della mostra “Gioiello-Italia. Materia Tecnica Arte. Tra Antico e Moderno”. Questo evento, curato da Paola Venturelli, rinomata esperta nel campo, si svolgerà presso il Museo del Gioiello di Vicenza, situato all’interno della storica Basilica Palladiana, riconosciuta come patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1994. La mostra aprirà le sue porte al pubblico il 28 novembre 2025 e rimarrà accessibile per due anni, fino alla fine del 2027.
Un nuovo ciclo espositivo per il museo
Il Museo del Gioiello, primo in Italia e tra i pochi al mondo dedicato esclusivamente all’arte orafa, segna un’importante evoluzione con questa rassegna. L’esposizione non solo celebra l’eccellenza del gioiello italiano, ma si propone anche come un’attrazione turistica di rilevanza internazionale. La mostra si sviluppa attraverso sei sale del museo, articolandosi in undici tappe che offrono un racconto affascinante e continuo. Questo percorso invita i visitatori a esplorare oltre duemila anni di storia, dal V secolo a.C. ai primi anni del XXI secolo, rivelando come arte, tecnica e materia si intreccino in opere di inestimabile valore.
Un viaggio tra capolavori senza tempo
La mostra presenta oltre 150 opere, che includono gioielli singoli, parure e oggetti d’uso come borsette e trousse. Tra i pezzi esposti si trovano anche contenitori preziosi, tre dipinti e due ceramiche apule risalenti al 330-310 a.C. Questo percorso espositivo, che segue un ordine sia cronologico che tematico, permette di apprezzare la varietà dei materiali utilizzati, come oro, corallo, pietre dure, vetro e micromosaico. Le tecniche di lavorazione evidenziano la pluralità espressiva del gioiello italiano, mettendo in luce la sua capacità di unire artigianalità , inventiva e innovazione.
La rassegna si propone quindi non solo come un’esperienza visiva, ma anche come un’opportunità per comprendere l’evoluzione del gioiello nel contesto storico e culturale italiano, rendendo omaggio a una tradizione che continua a sorprendere e affascinare.