ROMA, 27 novembre 2025, 09:22 – La redazione ANSA riporta che gli Stati Uniti hanno deciso di interrompere temporaneamente l’elaborazione delle richieste di immigrazione presentate da cittadini afghani. Questa misura è stata adottata a seguito dell’identificazione di un afghano come sospettato in una sparatoria che ha coinvolto due soldati della Guardia Nazionale, avvenuta nelle vicinanze della Casa Bianca. La notizia è stata diffusa dalla BBC.
Motivazioni della sospensione
La sospensione delle richieste di immigrazione è stata annunciata dai Servizi per la Cittadinanza e l’Immigrazione degli Stati Uniti. Gli organi competenti hanno dichiarato che questa decisione è stata presa in attesa di una revisione approfondita dei protocolli di sicurezza e dei controlli relativi all’immigrazione. Le autorità intendono garantire che tutte le procedure siano allineate con le attuali esigenze di sicurezza nazionale, soprattutto in un contesto di crescente attenzione verso la sicurezza pubblica.
Implicazioni per i cittadini afghani
Questa sospensione avrà un impatto significativo sui cittadini afghani che sperano di ottenere asilo o visti per entrare negli Stati Uniti. Molti di loro hanno già affrontato situazioni di pericolo nel loro paese d’origine e ora si trovano in una situazione di incertezza. Le organizzazioni umanitarie e i gruppi per i diritti civili stanno esprimendo preoccupazione per le conseguenze di questa decisione, sottolineando la necessità di proteggere i più vulnerabili.
Reazioni internazionali
La decisione degli Stati Uniti ha suscitato reazioni diverse a livello internazionale. Mentre alcuni paesi sostengono la necessità di rafforzare i controlli di sicurezza, altri criticano la misura come un passo indietro nei diritti umani e nelle politiche di accoglienza. Le discussioni su come gestire l’immigrazione e la sicurezza continueranno a essere al centro del dibattito politico, sia negli Stati Uniti che a livello globale.
La situazione attuale mette in evidenza le sfide legate alla sicurezza e all’immigrazione, in un momento in cui i paesi si trovano a dover bilanciare la protezione dei propri cittadini con l’accoglienza di coloro che fuggono da conflitti e persecuzioni.
