A Roma un murale ritrae Greta Thunberg, il premier Albanese e un miliziano di Hamas

Marianna Perrone

Novembre 27, 2025

Alla vigilia della mobilitazione nazionale e della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, l’artista e attivista aleXsandro Palombo ha deciso di lasciare un’impronta significativa davanti alla stazione Termini di Roma. Qui ha realizzato un murale intitolato Human Shields (“Scudi Umani”), in onore delle due figure principali attese alle manifestazioni, Greta Thunberg e Francesca Albanese.

Il murale e i suoi protagonisti

Nell’opera Human Shields, Palombo ritrae Greta Thunberg, nota per il suo impegno nella lotta contro la crisi climatica, e Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi occupati. Le due donne sono rappresentate fianco a fianco, con le braccia incrociate, indossando uniformi di colore kaki e una kefiah al collo. Albanese, in particolare, porta un casco blu dell’Onu, mentre Thunberg, con la sua iconica treccia, manifesta un’espressione decisa. Ai loro piedi si trova il cartello Skolstrejk för klimatet, simbolo delle battaglie per l’ambiente della giovane attivista, ora intrecciate con nuove forme di militanza. Sullo sfondo, si intravede la figura di un miliziano di Hamas, vestito con uniforme militare e con il volto coperto da un passamontagna, che le abbraccia da dietro.

Riflessioni e significato dell’opera

Con questa creazione, Palombo invita a riflettere sui rischi di strumentalizzazione dell’attivismo occidentale e sulle ambiguità che caratterizzano il dibattito contemporaneo. Il murale chiama in causa anche il ruolo delle Nazioni Unite nel contesto palestinese. Il titolo Human Shields fa riferimento esplicito alla pratica di Hamas di utilizzare i civili come scudi umani, ma al contempo suggerisce come le figure pubbliche possano trasformarsi in scudi ideologici nei conflitti narrativi globali.

Un comunicato stampa relativo all’opera sottolinea che essa “apre interrogativi sulla fragilità dell’attivismo contemporaneo, esposto al caos di messaggi e all’opportunismo mediatico”. Si evidenzia il rischio che l’attivismo possa diventare un megafono per la propaganda jihadista e per la retorica estremista, mirante a delegittimare Israele, a insinuare instabilità nelle democrazie occidentali e a distorcere profondamente il dibattito internazionale.

Palombo, attraverso il suo murale, non solo celebra le due attiviste, ma invita anche a un’analisi critica dell’attivismo e delle sue implicazioni nel contesto globale attuale. La sua opera, quindi, si configura come un potente strumento di riflessione e discussione nell’ambito delle sfide contemporanee.

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