La Corte di Cassazione ha deciso di respingere il ricorso presentato da Nicolas Sarkozy riguardo al caso delle false fatture legate alla sua campagna elettorale del 2012, in cui il politico francese non riuscì a ottenere la rielezione. Con questa decisione, l’ex presidente della Repubblica francese è ora obbligato a scontare una pena di un anno di carcere, di cui sei mesi senza possibilità di condizionale. La sentenza, emessa il 3 marzo 2025, segna un punto definitivo nella vicenda giudiziaria che ha coinvolto Sarkozy.
Accertato il finanziamento illecito in campagna elettorale
Nella motivazione della sentenza, la Corte Suprema ha chiarito che sono emerse evidenze di un finanziamento illecito durante la campagna elettorale di Sarkozy. Secondo i giudici, il candidato avrebbe autorizzato il suo team a sostenere spese per la campagna, consapevole del fatto che tali spese avrebbero superato il limite legale fissato. La Corte ha sottolineato l’importanza di rispettare le normative in materia di finanziamento elettorale, evidenziando come il comportamento di Sarkozy abbia violato queste regole. La notizia è stata riportata dall’emittente francese Bfmtv.
Le indagini condotte hanno rivelato un sistema complesso per occultare le spese eccessive sostenute da Sarkozy, che ammontavano a quasi 43 milioni di euro, mentre il limite consentito per legge era di 22,5 milioni. Per mascherare questo eccesso, è stata attuata una pratica di doppia fatturazione, con gran parte delle spese attribuite al partito Unione per il Movimento Popolare (UMP), oggi noto come Les Républicains. Questa operazione avveniva sotto la copertura di contratti fittizi con la società di eventi Bygmalion, creando una rete di inganni per nascondere la reale entità delle spese elettorali.
