La ventiduenne venezuelana Randal Glendysmar Telles Peña ha raggiunto il 22 novembre 2025 il traguardo di un anno di detenzione. La giovane è stata condannata a 15 anni di carcere per “promozione e incitazione all’odio“, una sentenza che ha suscitato forti polemiche. La condanna deriva dalla diffusione di un video su TikTok contenente critiche nei confronti del presidente Nicolás Maduro e del ministro degli Interni, Diosdado Cabello. La notizia è stata riportata da diverse testate giornalistiche indipendenti venezuelane.
Prove e difesa
La procura ha presentato come prova un video pubblicato sui social media, ma la difesa di Telles e i suoi familiari sostengono che si tratti di un montaggio. Secondo loro, il filmato consiste in una fotografia statica della giovane con l’audio di una terza persona sovrapposto. Questa difesa è stata respinta durante un processo che le organizzazioni per i diritti umani hanno definito viziato e influenzato politicamente.
Arresto e inchiesta
Telles è stata arrestata il 22 ottobre 2024 da agenti della Direzione Generale del Controspionaggio Militare (Dgcim), che hanno operato senza un mandato. Gli agenti avrebbero localizzato la giovane fingendosi clienti al telefono per scoprire il suo luogo di lavoro. L’inchiesta è stata avviata a seguito di una denuncia anonima presentata da un “patriota cooperante“, una figura utilizzata per monitorare la popolazione.
Condizioni di detenzione
Attualmente, Telles si trova detenuta nel Comando 331 della Guardia Nazionale a Barinas, dove le visite sono fortemente limitate: ha diritto a soli 10 minuti di incontro con i familiari ogni 15 giorni. La difesa ha segnalato un deterioramento delle sue condizioni di salute, con problemi come resistenza all’insulina, ovaie policistiche e disturbi tiroidei, il tutto senza un’adeguata assistenza medica. Il caso rappresenta un esempio della crescente repressione del governo venezuelano nei confronti delle reti sociali, una tendenza accentuata nel 2024 con l’entrata in vigore della cosiddetta “Legge contro l’odio“.