Piano di pace per l’Ucraina: presentata la controproposta europea in 24 punti

Marianna Perrone

Novembre 23, 2025

Le potenze europee del gruppo E3, composto da Regno Unito, Francia e Germania, hanno presentato una controproposta in 24 punti al piano di pace degli Stati Uniti per l’Ucraina. La bozza, anticipata dal Daily Telegraph, apporta modifiche significative rispetto al progetto americano, ampliando i limiti delle Forze Armate ucraine, rivedendo la gestione delle concessioni territoriali e stabilendo un sistema di monitoraggio internazionale del cessate il fuoco, sotto la guida degli Stati Uniti. Il documento riafferma la sovranità dell’Ucraina, chiarisce la posizione sull’adesione alla NATO e propone nuove garanzie di sicurezza basate su un modello simile alla protezione collettiva prevista dall’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica.

Un piano europeo che aumenta i limiti militari per Kiev

Nel testo presentato a Ginevra, le potenze europee hanno introdotto un aspetto cruciale: il numero massimo delle Forze Armate ucraine non sarà limitato al tetto complessivo di 600mila militari previsto dagli Stati Uniti, ma potrà arrivare fino a 800mila. La bozza evidenzia anche che né la capacità operativa delle forze né l’industria della difesa ucraina subiranno restrizioni, garantendo piena libertà di cooperazione internazionale. Fonti vicine alla questione comunicano che questa scelta risponde all’esigenza di garantire un livello di deterrenza ritenuto necessario dai Paesi europei, mantenendo la prospettiva di una difesa nazionale autonoma anche in un periodo post-conflitto.

Cessazione totale delle ostilità e monitoraggio internazionale guidato dagli Usa

Il documento conferma l’impegno delle parti a una cessazione totale delle ostilità senza condizioni, su terra, mare e spazio aereo. A questo si affianca un sistema di monitoraggio internazionale del cessate il fuoco, gestito dagli Stati Uniti insieme ai partner dell’Ucraina. Il controllo avverrà principalmente in remoto, attraverso l’uso di satelliti, droni e altre tecnologie avanzate, ma è prevista anche una componente operativa sul campo, incaricata di verificare eventuali violazioni. Questa architettura tecnica segna una differenza organizzativa rispetto alla proposta americana, ponendo una maggiore enfasi sulla supervisione multilaterale e sulla raccolta di prove in tempo reale.

Sovranità, NATO e garanzie di sicurezza: le novità nella bozza europea

Secondo gli estratti pubblicati dal Daily Telegraph, la controproposta ribadisce che l’Ucraina non sarà soggetta a limiti nella presenza di forze amiche sul proprio territorio e potrà decidere autonomamente quali operazioni autorizzare. Il punto 13 del documento specifica che l’adesione dell’Ucraina alla NATO sarà legata al consenso interno all’Alleanza, mentre il suo ingresso nell’Unione Europea è esplicitamente contemplato. Gli Stati garanti della sicurezza saranno scelti da un raggruppamento ad hoc di Paesi europei ed extraeuropei disponibili, con l’introduzione di una garanzia di sicurezza bilaterale con gli Stati Uniti, modellata su un meccanismo simile all’articolo 5, sebbene non identica. Questa modifica rappresenta una differenza significativa rispetto alla versione americana, che prevedeva un quadro di sicurezza più ristretto.

Le questioni territoriali e il confronto con la proposta americana

Il documento europeo introduce differenze sostanziali anche sul tema delicato delle concessioni territoriali. Il testo chiarisce che le trattative sugli scambi territoriali dovranno partire dalla linea di contatto attuale, rifiutando l’ipotesi presentata nella proposta americana, secondo la quale alcune aree sarebbero state riconosciute sin dall’inizio come “de facto russe”. L’intento degli estensori europei sembra essere quello di evitare predisposizioni definitive prima dell’avvio di un processo negoziale, mantenendo un approccio più neutrale che tenga conto dell’evoluzione sul campo e delle esigenze politiche di Kiev.

Ricostruzione e beni russi congelati: divergenze tra Europa e Stati Uniti

Il documento dell’E3 respinge la proposta americana riguardante l’utilizzo immediato dei beni sovrani russi congelati in Occidente per creare un fondo di investimento gestito direttamente dagli Stati Uniti. La bozza chiarisce che tali asset rimarranno congelati fino al risarcimento da parte della Russia dei danni provocati all’Ucraina. La ricostruzione dovrà procedere attraverso un meccanismo più ampio e non legato a una gestione unilaterale esterna. Secondo quanto riportato da Reuters, il piano americano prevedeva investimenti pari a 100 miliardi di dollari, con ritorni economici da dividere con Washington. Il testo europeo esclude questa impostazione e privilegia un quadro maggiormente condiviso e con un controllo diretto da parte di Kiev e dei partner europei.

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