Gli studenti si sono riuniti a Piramide, a Roma, per partecipare al “No Meloni day“, un evento che prevede un corteo diretto verso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, situato in viale di Trastevere. La manifestazione, che si svolge il 10 marzo 2025, ha come obiettivo principale quello di far sentire la propria voce contro le politiche del governo.
Richiesta di incontro con il ministro
Una volta giunti davanti al Ministero, i manifestanti intendono chiedere un incontro con il Ministro Giuseppe Valditara, il quale, secondo il coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, Tommaso Martelli, è l’unico esponente del governo che non ha mai avuto un confronto diretto con loro. Martelli ha dichiarato: “Chiederemo di essere ricevuti da Valditara“, sottolineando l’importanza di questo incontro. Nel frattempo, al megafono, i partecipanti hanno ribadito la loro determinazione a “continuare a bloccare le strade contro questo governo”.
Messaggi e simboli della protesta
Durante il corteo, si possono notare vari cartelli realizzati dalle diverse organizzazioni studentesche coinvolte nella protesta. Tra i messaggi più significativi spicca quello dei ragazzi di Osa, che affermano “Soldi alla scuola, non alla guerra”. Inoltre, alcuni fantocci ripieni di carta, con le sembianze della premier Giorgia Meloni, della ministra Anna Maria Bernini e del senatore Maurizio Gasparri, sono stati posizionati vicino a un palo, a simboleggiare la loro opposizione alle attuali politiche.
Richieste per finanziamenti e cambiamento climatico
Un altro cartello, proveniente dal gruppo Cambiare Rotta, richiede “minimo 20 miliardi per università e ricerca“, evidenziando le preoccupazioni riguardo ai finanziamenti pubblici. Anche i rappresentanti di Fridays for Future sono presenti, unendosi alla causa per sensibilizzare sul tema del cambiamento climatico.
Proseguimento della protesta
In aggiunta, alle ore 10 è previsto un altro corteo, organizzato dai collettivi autonomi, che si dirigerà prima verso il Ministero dell’Istruzione e successivamente all’ufficio scolastico regionale, ampliando così il raggio d’azione della protesta.
