Giulio Mogol, celebre paroliere italiano, ha espresso con fermezza la sua opinione sulla rappresentazione delle donne nella musica contemporanea. Durante l’evento “Sulle ali di un sogno: Mogol racconta Battisti”, svoltosi il 24 gennaio 2025 all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha sottolineato l’importanza di rispettare le donne, lamentando la presenza di testi musicali che mostrano mancanza di rispetto nei loro confronti. All’età di 89 anni, Mogol ha affermato che le donne rappresentano il “sesso forte”, evidenziando il loro ruolo fondamentale nella procreazione.
Celebrazione di un anniversario importante
L’incontro ha celebrato il 25esimo anniversario di Frimm, un’iniziativa a sostegno della Croce Rossa Italiana contro la violenza sulle donne. Mogol ha condiviso aneddoti sulle celebri canzoni di Lucio Battisti, interpretate sul palco da Gianmarco Carroccia e dalla sua orchestra. I presenti hanno potuto rivivere emozioni grazie a brani iconici come “Emozioni”, “Un’avventura” e “I giardini di marzo”, tra canti e applausi.
La genesi di una canzone iconica
Mogol ha raccontato come la canzone “Emozioni” sia nata in modo spontaneo, con la prima parte scritta in venti minuti e la seconda concepita durante un viaggio in auto con la famiglia. L’artista ha invitato il pubblico a cantare con lui, creando un’atmosfera di festa e partecipazione. Tuttavia, ha anche sollevato interrogativi sulla rappresentazione delle donne nella musica attuale, dichiarando di non aver trovato esempi positivi, ma sperando che possano emergere in futuro.
Riflessioni sul femminicidio
In un momento di riflessione, Mogol ha rivelato di aver composto recentemente una canzone sul femminicidio, interpretata da Giusy Ferreri, che narra la storia di una donna vittima di violenza. Ha sottolineato il suo rispetto per il genere femminile, affermando che anche Lucio Battisti condivideva questa visione. Secondo Mogol, la violenza contro le donne è un segnale di vigliaccheria da parte di uomini incapaci di affrontare la vita senza una compagna al loro fianco.
La polemica sull’intitolazione di una strada
Il paroliere ha poi affrontato la polemica riguardante l’intitolazione di una strada a Lucio Battisti a Molteno, in Brianza, dove il cantautore visse fino alla sua morte. Nonostante la raccolta firme contro l’iniziativa, Mogol ha difeso l’importanza del suo contributo alla musica italiana, sottolineando che molte strade portano nomi di persone sconosciute, mentre Battisti ha avuto un impatto significativo sulla cultura popolare del paese.
