I manifestanti si sono riuniti oggi a Belem, in Brasile, nel corso del quinto giorno della COP30, per chiedere la tutela delle terre in Amazzonia. L’evento ha causato notevoli disagi, con lunghe code e difficoltà di accesso alla blue zone, dove si svolgono i lavori della conferenza.
Belem, Brasile
Belem, Brasile, 14 novembre 2025 – I rappresentanti delle comunità indigene hanno espresso la loro frustrazione per l’assenza di dialogo con il governo di Luiz Inacio Lula da Silva. Le richieste degli indigeni includono l’accelerazione delle procedure per la demarcazione delle terre, un tema cruciale per la protezione delle risorse naturali e della biodiversità dell’Amazzonia.
Posizione delle Nazioni Unite
Le Nazioni Unite hanno preso posizione sulla questione, inviando ieri una lettera al governo brasiliano in cui si sollecita un inasprimento delle misure di sicurezza. Questo appello evidenzia l’importanza del rispetto dei diritti delle popolazioni native e la necessità di garantire un ambiente di confronto costruttivo durante i lavori della conferenza.
Attenzione internazionale
Le manifestazioni hanno attirato l’attenzione internazionale, richiamando l’attenzione sulla crisi ambientale che affligge la regione amazonica. I manifestanti, indossando abiti tradizionali e portando striscioni, hanno voluto sottolineare l’urgenza di affrontare le problematiche legate alla deforestazione e all’estrazione delle risorse.
Questioni legate ai cambiamenti climatici
Le delegazioni presenti alla COP30 si trovano ora a dover gestire non solo le questioni legate ai cambiamenti climatici, ma anche le richieste delle comunità indigene, che si sentono spesso escluse dai processi decisionali che riguardano le loro terre e culture. La situazione a Belem rappresenta un punto cruciale per il futuro delle politiche ambientali in Brasile e per il rispetto dei diritti umani delle popolazioni indigene.
La sfida del governo di Lula
Il governo di Lula si trova di fronte a una sfida significativa: bilanciare le esigenze di sviluppo economico con la necessità di proteggere l’ambiente e i diritti delle popolazioni che vi abitano. La COP30 è, quindi, un’opportunità per avviare un dialogo più profondo e costruttivo, che possa portare a soluzioni efficaci e sostenibili per il futuro della regione amazzonica.
Determinazione delle comunità locali
La mobilitazione degli indigeni a Belem rappresenta un chiaro segnale della determinazione delle comunità locali nel difendere i propri diritti e la propria terra, un tema che continua a essere al centro del dibattito internazionale sulla sostenibilità e la giustizia sociale.
