Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha presentato un progetto ambizioso per affrontare le sfide della guerra ibrida durante il Question Time alla Camera dei Deputati, tenutosi il 15 gennaio 2025. Crosetto ha sottolineato l’importanza di una nuova architettura per la difesa nazionale, mirata a contrastare le minacce tecnologiche emergenti. In particolare, ha fatto riferimento all’operazione Strade Sicure, esprimendo la necessità di un ritorno dei militari al loro ruolo tradizionale, in un contesto in cui la sicurezza pubblica è sempre più cruciale.
Strade sicure: il ritorno dei militari al loro compito principale
Durante il suo intervento, Crosetto ha affermato che è essenziale che i militari coinvolti nell’operazione Strade Sicure possano, gradualmente e in coordinamento con gli altri ministeri, tornare a svolgere il loro lavoro specifico. Ha evidenziato che il presidio delle strade e delle stazioni è di fondamentale importanza, suggerendo che sarebbe opportuno impiegare professionisti specificamente formati per questa funzione, affiancati dalle forze di polizia già esistenti. La proposta include l’introduzione della figura del carabiniere ausiliario della riserva volontaria, per rendere il sistema più efficiente e garantire che i soldati si dedichino a compiti per cui sono stati addestrati, mentre le forze di pubblica sicurezza si concentrano su altre responsabilità .
Cyber difesa e minacce emergenti
Riguardo alla guerra ibrida, Crosetto ha insistito sulla necessità di sviluppare una struttura in grado di garantire la difesa cibernetica del Paese. Ha proposto l’istituzione di un centro di comando dedicato a fronteggiare le minacce cognitive e informative. Secondo il ministro, la guerra ibrida rappresenta una sfida quotidiana e l’approccio passivo non è più sufficiente. È fondamentale adottare misure proattive per proteggere il Paese da attacchi sempre più sofisticati.
Minacce alle infrastrutture e servizi essenziali
Crosetto ha chiarito che la guerra ibrida mira a colpire infrastrutture critiche, servizi essenziali, industrie strategiche e istituzioni democratiche, minando la fiducia dei cittadini e la stabilità della nazione. Ha messo in evidenza che le risposte tardive finora adottate non sono più adeguate e ha sottolineato l’urgenza di un cambiamento radicale nell’approccio alla sicurezza.
Adottare un atteggiamento proattivo
Il ministro ha illustrato l’intento di adottare una postura più proattiva, capace di intervenire tempestivamente e con legittimità . Per raggiungere questo obiettivo, è necessario aggiornare gli strumenti normativi e sviluppare una capacità di azione predittiva e adattiva. Crosetto ha anche menzionato un non-paper, un documento di lavoro che verrà presentato al Parlamento, contenente le direttive normative e operative necessarie per modernizzare la risposta nazionale alle minacce ibride.
Costituzione di un’arma cyber
Il documento prevede un riconoscimento formale del dominio cyber come un ambito di difesa nazionale, con l’intento di creare una vera e propria arma cyber. Crosetto ha stimato che questa unità avrà una capacità iniziale compresa tra le 1.200 e le 1.500 unità operative, con adeguate tutele giuridiche per il personale coinvolto. È prevista anche la creazione di un centro dedicato alla guerra ibrida, focalizzato sul contrasto alla disinformazione e alla manipolazione cognitiva, insieme a un aggiornamento del quadro normativo per garantire risposte più rapide e coerenti con i nuovi scenari.
Prospettive future per la difesa
Guardando al futuro, Crosetto ha annunciato l’intenzione di presentare un disegno di legge per il riordino complessivo della Difesa, al fine di attuare le linee guida delineate. Ha espresso soddisfazione per il crescente interesse del tema a livello europeo, dove finora era stato trascurato. La sfida attuale non è più solo cosa fare, ma quanto velocemente si riuscirà a collaborare con gli alleati per affrontare le minacce comuni. La costituzione di un’arma cyber, con una capacità iniziale di 1.200-1.500 unità operative, rappresenta un passo cruciale in questa direzione.
