Circa quattrocento organizzazioni scientifiche, ambientaliste e sociali hanno rivolto un appello ai negoziatori della COP30, attualmente in corso a Belém, in Brasile. La richiesta, che si articola in una lettera pubblica, esorta a prendere “azioni immediate e vincolanti” per contrastare l’incessante diffusione di disinformazione riguardante il cambiamento climatico.
Dettagli della lettera
Nella lettera, firmata da oltre 375 personalità e ONG, tra cui Climate Action Network International, WWF, 350.org, Client Earth e Global Disinformation Index, si evidenzia come la proliferazione di notizie false e contenuti manipolati comprometta la fiducia del pubblico. Questo fenomeno ostacola l’adozione di politiche efficaci e rallenta la transizione verso fonti energetiche più sostenibili. I firmatari accusano l’industria dei combustibili fossili di finanziare campagne di disinformazione coordinate, mirate a generare “una percezione artificiale di divisione e apatia” e a screditare le soluzioni basate sulle energie rinnovabili.
Il tema della disinformazione
Un aspetto significativo di questa edizione della conferenza sul clima è che, per la prima volta, il tema della disinformazione è stato ufficialmente inserito nell’agenda negoziale delle Nazioni Unite. L’appello sollecita i governi dei 170 Paesi presenti alla COP in Amazzonia a implementare misure incisive per salvaguardare l’integrità dell’informazione climatica. Si propone di agire su tutto il sistema di produzione dei contenuti, dai social media ai mezzi di comunicazione tradizionali, fino al settore pubblicitario, per garantire una comunicazione corretta e trasparente riguardo alle questioni climatiche.
