Giuliano Amato, noto professore emerito dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e dell’Istituto Universitario Europeo, ha tenuto questa mattina, 15 gennaio 2025, una lectio magistralis in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico presso l’Universitas Mercatorum. Il titolo del suo intervento è stato “La formazione della classe dirigente“, durante il quale ha analizzato l’importanza della conoscenza in un contesto caratterizzato da rapidi cambiamenti e ha sottolineato come le università rivestano un ruolo cruciale nella preparazione di una classe dirigente competente e impegnata nel sociale.
La carenza nei processi formativi
Amato ha evidenziato come attualmente ci sia una carenza nei processi formativi tradizionali che un tempo si svolgevano all’interno dei partiti politici. Secondo il professore, i padri costituenti avevano concepito la preparazione delle classi intermedie come un elemento chiave per la gestione degli interessi collettivi. Tuttavia, questo meccanismo si è indebolito nel tempo, in quanto le formazioni intermedie sono ora sopraffatte dal “cicaleccio” delle piattaforme social, che dominano la comunicazione contemporanea.
Il ruolo dei cittadini e delle istituzioni educative
In questo scenario, i cittadini non vengono più visti come una classe dirigente, ma piuttosto come influencer, con chiari riferimenti a chi consiglia libri su TikTok o suggerisce prodotti da acquistare. Amato ha messo in luce che, nonostante questa evoluzione, il ruolo dei formatori e delle istituzioni educative rimane fondamentale. Le università e le scuole di eccellenza continuano a essere centrali nella formazione delle competenze, anche se queste spesso si orientano verso attività professionali o imprenditoriali, lasciando ad altri la responsabilità della gestione degli affari pubblici.
Ripensare i processi formativi
Il messaggio di Amato si è rivelato un richiamo alla necessità di ripensare i processi formativi e di valorizzare il sapere accademico come strumento essenziale per il futuro della società .