La COP30, in programma nella città di Belém, in Brasile, si preannuncia come un evento di grande rilevanza, caratterizzato dalla partecipazione attiva di rappresentanti della società civile e delle popolazioni indigene. Questi gruppi disporranno di una delegazione significativa e di spazi dedicati per le loro discussioni, permettendo così di far sentire la loro voce nella redazione del rapporto finale della conferenza. Il governo brasiliano ha attuato un sistema di accreditamento specifico per garantire che i rappresentanti di queste comunità possano integrarsi nella delegazione ufficiale, promuovendo un dialogo diretto e inclusivo.
Proposte chiave per i negoziati
Nel mese di ottobre 2023, numerose organizzazioni hanno presentato un documento che delinea sei punti chiave per orientare i negoziati durante la conferenza. Tra le proposte figurano obiettivi ambiziosi, inclusa la riduzione delle emissioni di gas serra, la promozione della giustizia climatica per i popoli tradizionali e il supporto alle comunità più vulnerabili. Le ONG osservatrici sono state suddivise in nove “costituzioni” tematiche, parte integrante del processo della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).
Un nuovo modello di partecipazione
Per gli organizzatori, la COP30 rappresenta un’opportunità per un nuovo modello di partecipazione, in cui individui e istituzioni possono presentare soluzioni pratiche, come tecnologie sociali e progetti sostenibili destinati alle comunità amazzoniche. Le proposte più votate in ciascun settore saranno esaminate da un comitato e potranno essere incluse nel Rapporto finale della società civile, contribuendo così a un approccio più inclusivo e rappresentativo nella lotta contro i cambiamenti climatici.
