Il 31 ottobre 2025, la situazione in Ucraina si complica ulteriormente a causa dell’uso da parte della Russia di un missile da crociera, il 9M729, noto con il nome in codice NATO di SSC-8. Questo razzo, il cui sviluppo segreto ha portato gli Stati Uniti a ritirarsi dal Trattato INF nel 2019, è stato lanciato 23 volte contro obiettivi ucraini a partire dal mese di agosto. La notizia è stata riportata da Reuters, che ha ottenuto un’esclusiva sulla questione.
Il missile SSC-8 e il suo impatto geopolitico
Il missile SSC-8 è al centro di un acceso dibattito internazionale, in quanto Washington sostiene che la Russia stia violando il Trattato INF, un accordo che mirava a limitare le forze nucleari a raggio intermedio. Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha confermato che il razzo è stato utilizzato in combattimento, sottolineando l’escalation del conflitto in corso. La capacità del SSC-8 di volare oltre i 500 km previsti dal trattato ha sollevato preoccupazioni significative tra gli alleati occidentali, che temono un aumento della tensione nella regione.
Secondo il sito web Missile Threat, il missile SSC-8 ha una gittata che può raggiungere i 2.500 km, il che lo rende una minaccia concreta non solo per l’Ucraina, ma anche per altri paesi europei. La versatilità del razzo, capace di trasportare sia testate nucleari che convenzionali, amplifica le preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alla stabilità in Europa orientale. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, dato che la Russia continua a dimostrare la sua determinazione nel perseguire i suoi obiettivi militari in Ucraina.
Le reazioni internazionali e le prospettive future
Le reazioni alla notizia dell’uso del missile SSC-8 non si sono fatte attendere. Gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alla violazione del trattato e hanno ribadito il loro sostegno all’Ucraina. La situazione ha portato a un rinnovato dibattito sulla necessità di rafforzare le difese europee e di considerare misure più incisive contro la Russia.
Le implicazioni di questo sviluppo potrebbero essere significative, non solo per l’Ucraina ma per l’intera regione. L’uso di missili a lungo raggio potrebbe cambiare le dinamiche del conflitto, costringendo le forze ucraine a rivedere le loro strategie difensive. Inoltre, la comunità internazionale potrebbe essere spinta a riconsiderare le proprie politiche di contenimento nei confronti della Russia, con un possibile aumento delle sanzioni o un rafforzamento della presenza militare nelle nazioni limitrofe.
In un contesto già teso, l’uso del SSC-8 rappresenta una nuova sfida per la diplomazia internazionale, che dovrà affrontare la questione della sicurezza europea e delle relazioni con Mosca. La situazione resta fluida e le prossime settimane saranno decisive per capire come evolverà il conflitto e quali risposte verranno attuate dalla comunità globale.
