Agguato al bus dei tifosi storici del basket Rieti: richiesta di scioglimento della curva

Egidio Luigi

Ottobre 29, 2025

“Oggi dichiariamo la chiusura definitiva di ogni movimento ultras legato al basket reatino. Non tollereremo più alcuno striscione in curva. Invitiamo chi non lo ha ancora fatto a sciogliere il proprio gruppo e ringraziamo coloro che hanno già preso questa decisione. Quando la curva riaprirà, l’unico striscione che speriamo di vedere sarà il nostro ‘D’istinti ultras’, proprio dove si trova ora. Questo striscione rappresenta la storia dell’ultima autentica ‘Curva Terminillo'”. Con queste parole, il direttivo della Curva Terminillo 1999-2009, composto da Collettivo Villa Reatina, Brigata Veleno, Clan Lambrusco e Kaos, ha comunicato la propria posizione riguardo al futuro della curva dopo l’incidente che ha coinvolto il pullman di Pistoia e la tragica morte dell’autista Raffaele Marianella, evento che ha portato all’arresto di tre ultras reatini.

La nuova identità del gruppo

Non intendiamo diventare un gruppo organizzato – proseguono – ma rimarremo un gruppo di ‘vecchi amici’ che continueranno a vedere le partite insieme, come abbiamo sempre fatto nel nostro angolo del palazzetto. I giovani della curva attuale, che non sono coinvolti nei recenti eventi, e tutti coloro che vorranno avvicinarsi nuovamente al tifo organizzato, si siederanno accanto a noi per imparare.

Impegno e responsabilità

Noi, tifosi più esperti, ci impegneremo a vigilare, consapevoli che, in futuro, se ci saranno ragazzi pronti a prendere questa responsabilità, una ‘pezza’ sulla balaustra sarà presente, poiché se la saranno guadagnata e non sarà appesa semplicemente perché qualcuno ha lasciato uno spazio vuoto.

Un futuro per i giovani

I tifosi storici hanno inoltre invitato la Sebastiani Basket, “una volta riaperto il settore e secondo le modalità che riterrà opportune”, a riservare l’area precedentemente occupata dagli ultras “ai bambini della Willie Basket e delle scuole, attraverso promozioni dedicate, lasciando magari i posti in alto per accompagnatori e genitori”. “Ricominciamo da loro, dai ‘nostri figli'”, concludono, sottolineando il desiderio di far tornare la curva a essere “un luogo di gioia, aggregazione e di tifo per la nostra squadra e la nostra città, e non un posto di conflitto o sfogo sociale”.

×