Dolore, commozione e una profonda rabbia hanno caratterizzato i funerali di Raffaele Marianella, l’autista tragicamente deceduto a seguito di un attacco da parte di un gruppo di ultrà di Rieti. La cerimonia si è svolta il 25 gennaio 2025 nella parrocchia di San Sebastiano, situata nella periferia nord di Roma, a Cesano. Raffaele stava accompagnando i tifosi del Pistoia Basket in trasferta a Rieti quando ha subito l’assalto.
La cerimonia e i presenti
La chiesa era affollata da amici, colleghi e sostenitori, tutti uniti per dare l’ultimo saluto a Raffaele. Il suo feretro è stato accolto con le note della celebre canzone di Renato Zero “I migliori anni della nostra vita” e dall’inno della squadra che amava, “Grazie Roma”. Tra i presenti, anche il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, e il direttore generale del Pistoia Basket, Andrea Di Nino, che hanno voluto rendere omaggio alla memoria dell’autista.
Il messaggio di Don Massimo
Durante la cerimonia, Don Massimo, fratello di Raffaele, ha espresso il suo dolore e la sua indignazione per l’accaduto, sottolineando che quanto accaduto non ha nulla a che vedere con lo sport e il suo spirito. “Non dobbiamo farci sopraffare dalla rabbia: dobbiamo vincere il male con la forza del bene”, ha affermato. Visibilmente commosso, ha ringraziato la comunità per il supporto ricevuto, evidenziando l’importanza di non far prevalere la violenza nella società.
Riflessioni sul valore della vita
Al termine della celebrazione eucaristica, Don Massimo ha invitato tutti a riflettere sul valore della vita e sull’importanza di rimanere uniti. Ha sottolineato che, in momenti di grande dolore, il silenzio e la preghiera possono diventare strumenti fondamentali per affrontare la sofferenza e ritrovare la speranza.
Il messaggio del vescovo di Rieti
Il vescovo di Rieti, Vito Piccinonna, ha concluso la cerimonia con un appello ai presenti: “C’è un invito che sta facendo Raffaele: andate a trovare quei ragazzi in carcere. Non si può semplicemente punire il male, è necessario affrontarlo”. Ha esortato tutti a spegnere i social e a sentire nel cuore l’invito di Raffaele, sottolineando la necessità di una giustizia che vada oltre la mera punizione.
