Al Maxxi si inaugura la prima retrospettiva globale dedicata all’arte relazionale

Egidio Luigi

Ottobre 28, 2025

Il MAXXI di Roma, il museo dedicato alle arti del XXI secolo, ha aperto le porte alla prima retrospettiva mondiale sull’arte relazionale, un movimento che pone l’accento sulle relazioni umane e sul loro contesto sociale piuttosto che sull’oggetto artistico. Teorizzato trent’anni fa dal critico francese Nicolas Bourriaud, questo movimento è considerato una delle ultime avanguardie artistiche a livello globale, abbracciando artisti provenienti da diverse parti del mondo, in particolare dall’Europa e dagli Stati Uniti.

Mostra “1+1 L’arte relazionale”

Dal 15 gennaio 2025, il MAXXI ospita la mostra “1+1 L’arte relazionale“, curata da Bourriaud insieme a Eleonora Farina. L’esposizione si sviluppa nei vari spazi della galleria 3 del museo e all’esterno, e rimarrà aperta fino al 1 marzo. Bourriaud, che nei primi anni ’90 ha coniato il termine di arte relazionale e ha delineato il movimento nel suo saggio “Esthetique Relationelle“, sottolinea l’importanza di rivalutare questo approccio artistico: “Quando, negli anni Novanta, parlavamo di relazione, la consideravamo materia dell’arte. Oggi lo è più che mai. A più di trent’anni di distanza, è il momento di fare il punto: questa nebulosa artistica può finalmente essere storicizzata, nonostante le idee e le forme che ha inventato siano ancora in movimento per molti giovani artisti.”

Artisti in mostra

I principi di prossimità, convivialità, micro-utopie e processi partecipativi caratterizzano le opere di 45 artisti in mostra, tra cui nomi di spicco come Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Dominique Gonzalez-Foerster, Carsten Höller, Pierre Huyghe, Philippe Parreno, Rirkrit Tiravanija, Angela Bulloch, Liam Gillick, Douglas Gordon, Gabriel Orozco, Santiago Sierra e Felix Gonzalez-Torres.

Accoglienza e significato della mostra

Maria Emanuela Bruni, presidente della Fondazione MAXXI, ha accolto Bourriaud durante l’inaugurazione, sottolineando il suo ruolo pionieristico nel comprendere che la relazione con l’Altro sarebbe stata fondamentale per l’arte e la società del nuovo millennio. Il direttore artistico Francesco Stocchi ha aggiunto che la mostra rappresenta un omaggio all’estetica relazionale teorizzata trent’anni fa, evidenziando come l’arte abbia la capacità di creare relazioni, comunità e nuovi spazi di condivisione. Eleonora Farina ha descritto il percorso espositivo come un invito alla partecipazione, alla riflessione e al riconoscimento, dove la relazione stessa diventa una forma artistica.

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