Re Abdallah di Giordania: ‘Nessuna nazione si farà carico della pace’

Marianna Perrone

Ottobre 27, 2025

Il re Abdallah di Giordania ha espresso forti riserve riguardo a un possibile intervento internazionale a Gaza, in relazione al piano di cessate il fuoco proposto dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. In un’intervista esclusiva rilasciata a BBC Panorama, il sovrano ha sottolineato che i paesi della regione non sarebbero disposti a partecipare a una missione di “imposizione” della pace.

Il ruolo delle forze di sicurezza a Gaza

Durante la conversazione, il re ha messo in discussione il mandato delle forze di sicurezza che potrebbero essere impiegate a Gaza. “Qual è il loro compito? Se si tratta di mantenere la pace, allora ci può essere un interesse, ma se il compito è quello di imporre la pace, nessuno sarà disposto a partecipare”, ha dichiarato Abdallah. Ha chiarito che Giordania ed Egitto sono disponibili ad addestrare le forze di sicurezza palestinesi, sottolineando che il mantenimento della pace implica un sostegno alle forze di polizia locali. Tuttavia, ha avvertito che una presenza armata in pattuglia a Gaza non è una situazione desiderabile per alcun paese. Il re ha escluso l’invio di truppe giordane nella Striscia, citando il rischio di un coinvolgimento politico troppo diretto.

Le relazioni con Hamas

Quando gli è stato chiesto se avesse fiducia in Hamas e nella sua intenzione di rinunciare a un ruolo politico a Gaza, il re ha risposto: “Non li conosco, ma i nostri partner, come Qatar ed Egitto, sembrano ottimisti”. Abdallah ha avvertito che è fondamentale trovare una soluzione per israeliani e palestinesi, sottolineando che senza un accordo duraturo la situazione potrebbe diventare insostenibile.

Le parole della regina Rania

Anche la regina Rania di Giordania ha partecipato al dibattito, esprimendo la sua frustrazione per l’incapacità della comunità internazionale di fermare il conflitto. In un’intervista alla BBC, ha condiviso la sua angoscia come madre, descrivendo il dolore di vedere i propri figli soffrire e vivere nel terrore. “È un incubo che ogni genitore teme, ma è la realtà quotidiana dei palestinesi da due anni”, ha detto.

La regina ha riconosciuto gli sforzi di Trump, definendolo il primo presidente a esercitare pressioni significative su Israele per raggiungere un cessate il fuoco. Ha elogiato la sua capacità di convincere il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, a considerare un accordo. “Spero che continui a impegnarsi in questo processo”, ha aggiunto.

Un futuro di speranza

Riguardo alla possibilità di una pace duratura, la regina Rania ha affermato che sperare in questo non è ingenuo, ma una forma di sfida. Ha espresso fiducia nel fatto che palestinesi e israeliani possano convivere pacificamente, ma ha anche riconosciuto l’attuale clima di animosità e dolore tra i due popoli. Secondo la regina, solo con il supporto della comunità internazionale sarà possibile costruire un futuro di pace.

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