Un gruppo di giovani attivisti ha dato vita a una manifestazione a Lima, capitale del Perù, il 20 ottobre 2025, per chiedere le dimissioni del presidente ad interim José Jerí. La protesta è stata indetta in seguito alla morte di un manifestante, avvenuta pochi giorni prima, e ha come obiettivo principale la richiesta di giustizia. Le tensioni, iniziate con le contestazioni all’ex presidente Dina Boluarte, si sono ora concentrate su Jerí, accusato di appoggiare leggi che compromettono la lotta contro la criminalità.
Il tragico evento della marcia
Durante la marcia che ha avuto luogo il 15 ottobre, il noto cantante Eduardo Mauricio Ruiz Sanz è stato tragicamente ucciso da un colpo di arma da fuoco, presumibilmente sparato dalle forze di polizia. Questo evento ha scatenato un’ondata di indignazione, con oltre 100 persone che hanno riportato ferite durante gli scontri. I manifestanti, per esprimere il loro dolore e la loro rabbia, hanno sfilato portando bare di cartone e sventolando bandiere peruviane, accompagnati da slogan e tamburi che risuonavano nel centro della capitale.
La risposta del governo
In risposta alle crescenti tensioni sociali, il governo di José Jerí ha dichiarato uno stato di emergenza della durata di 30 giorni a Lima, con l’intento di ristabilire l’ordine pubblico. La situazione rimane tesa, con i cittadini che continuano a esprimere il loro dissenso e a chiedere un cambiamento significativo nella leadership e nelle politiche del governo attuale. Le manifestazioni rappresentano un momento cruciale per la società peruviana, che si trova a fronteggiare una crisi politica e sociale profonda.
