Dazi: il premier canadese Carney annuncia la disponibilità a negoziare con gli Usa

Egidio Luigi

Ottobre 27, 2025

Il primo ministro canadese Mark Carney ha recentemente affermato che Ottawa è pronta a riavviare i negoziati commerciali con gli Stati Uniti non appena Washington darà il via libera. Questa dichiarazione è giunta dopo che, la scorsa settimana, il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato la sospensione di tutti i colloqui commerciali con il Canada, accompagnata dall’imposizione di un dazio del 10% sui prodotti canadesi. Trump ha giustificato questa decisione facendo riferimento a una presunta campagna ingannevole legata a un discorso dell’ex presidente Ronald Reagan sui dazi doganali.

Relazioni tra Canada e Stati Uniti

Nonostante la disponibilità di Ottawa a riprendere i dialoghi, Trump ha ribadito la sua posizione negativa, affermando: “Non voglio incontrare Carney, non lo incontrerò ancora a lungo”. Questa tensione tra i due paesi evidenzia le difficoltà nelle relazioni commerciali e politiche, complicate ulteriormente dalla recente decisione del presidente americano.

Candidati per la Federal Reserve

Nel contesto economico, il segretario al tesoro statunitense, Scott Bessent, ha confermato che la rosa dei candidati per la successione del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, è stata ridotta a cinque nomi. Tra i finalisti figurano gli attuali governatori della Fed, Christopher Waller e Michelle Bowman, il direttore del Consiglio Economico Nazionale, Kevin Hassett, l’ex governatore Kevin Warsh e il dirigente di BlackRock, Rick Rieder. Bessent ha indicato l’intenzione di condurre un ulteriore ciclo di interviste prima di presentare una “buona lista” di candidati a Trump dopo il Ringraziamento.

Implicazioni per le politiche commerciali

Questi sviluppi segnano un momento cruciale per le relazioni tra Canada e Stati Uniti, con ripercussioni potenzialmente significative per le politiche commerciali e monetarie di entrambi i paesi. La situazione attuale richiede attenzione e monitoraggio, poiché le decisioni future potrebbero influenzare non solo i due paesi, ma anche l’equilibrio economico globale.

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