Andermann: ‘Il mio Pasolini, un’assenza che permea la poesia’

Egidio Luigi

Ottobre 27, 2025

La mattina del 2 novembre 1975, il regista Andrea Andermann si trovava al telefono con Alberto Moravia per organizzare un viaggio in Africa, quando ricevette la notizia sconvolgente: Pier Paolo Pasolini era stato trovato morto, vittima di un brutale omicidio all’Idroscalo di Ostia. Decisero di recarsi immediatamente sul luogo del delitto. All’arrivo, l’area era deserta, ma Andermann ricorda con chiarezza la presenza di due oggetti inquietanti: un mattone frantumato e una trave, entrambi macchiati di sangue, che testimoniavano l’imprecisione delle indagini iniziali. Moravia e Andermann cercarono invano di scoprire dove fosse stato portato il corpo di Pasolini.

Omaggio al poeta e cineasta

Quattro anni dopo, Andermann decise di rendere omaggio al poeta e cineasta attraverso il film “Castelporziano ostia dei poeti“, presentato in una versione restaurata da Rai Documentari il 1° novembre 2025 alle 00.30 su Rai 3. Questa data coincide con il cinquantennale della morte di Pasolini, creando un legame simbolico tra passato e presente.

Il film e le parole profetiche

Il film si sviluppa attorno alle parole profetiche di Pasolini espresse nel 1962 in “La Guinea“, intrecciando poesia e cronaca. Racconta i tre giorni “iconoclasti” dal 28 al 30 giugno 1979, durante il Primo Festival Internazionale della Poesia, che trasformò il lido romano in un palcoscenico vivace e tumultuoso. Trentamila giovani, ribelli e affascinati dalle voci dei poeti della Beat Generation, da Allen Ginsberg a William Burroughs, si radunarono a Castelporziano, creando un evento che avrebbe segnato un’epoca.

Stile innovativo di Andermann

Andermann, noto per il suo stile innovativo nelle opere televisive, ha saputo catturare l’essenza di quell’evento unico, documentando la poesia che si materializzava in modi inaspettati, come un “minestrone” cucinato sulla spiaggia. La sua narrazione rispettava la verità dei partecipanti, che esprimevano liberamente se stessi e diventavano simboli di un cambiamento epocale.

La Rai e le cronache drammatiche

La Rai portò in onda questa storia “collettiva” nel 1980, includendo anche le drammatiche cronache delle fiamme che, in quei giorni, avevano avvolto il mare di fronte alla spiaggia del Festival, a seguito di un incidente tra un mercantile francese e una nave cisterna italiana.

Tributo a Pasolini

Andermann ha condiviso la sua emozione per la riproposizione del film, considerandolo un tributo a Pasolini. Ricorda con affetto le ultime parole del poeta durante un’intervista con Furio Colombo, il giorno prima della sua morte: “Il senso di tutto è che tu non sai neanche chi adesso sta pensando di ucciderti, perché siamo tutti in pericolo”. Infine, evoca il grido di Moravia al funerale di Pasolini, quando affermò: “Il Poeta dovrebbe essere sacro”.

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