L’Italia protagonista nei cortometraggi amatoriali di ‘Sguardi in Camera’

Egidio Luigi

Ottobre 26, 2025

Milena Vukotic, attrice di grande esperienza, ha recentemente presentato “Sguardi in Camera”, una serie documentaria che esplora la storia dell’Italia attraverso le immagini catturate da cineprese amatoriali. Il progetto, realizzato da Francesco Corsi e Paolo Simoni, è stato mostrato in anteprima con le prime tre puntate durante la Festa del Cinema di Roma nel 2025 e sarà disponibile nel 2026 su IWonderfull Prime Video Channels. La serie è promossa dalla Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia.

Il contesto storico del cinema amatoriale

Nel 2023, si celebra un secolo dall’introduzione di due formati cinematografici innovativi, il 9,5mm di Pathé e il 16mm di Kodak. I due autori, Corsi e Simoni, hanno spiegato come questi formati, considerati “ridotti” rispetto al tradizionale 35mm, abbiano aperto la strada al cinema domestico, permettendo a chiunque di documentare la propria vita. I primi film amatoriali girati in Italia risalgono al 1924, segnando l’inizio di un’epoca in cui il cinema si allontanava dai soli contesti professionali.

Un viaggio attraverso la memoria collettiva

La serie, prodotta da Kiné Società Cooperativa e I Wonder Pictures con il supporto di Emilia-Romagna Film Commission, inizia con sequenze risalenti proprio al 1924. Tra queste, si possono vedere gli invitati a un matrimonio, visibilmente imbarazzati davanti alla cinepresa. Il racconto si snoda attraverso diverse epoche della storia italiana, documentando momenti di vita quotidiana, vacanze e celebrazioni familiari. Gli autori hanno voluto catturare attimi significativi che hanno segnato la vita sociale del Paese, dal periodo fascista alla Seconda guerra mondiale, fino al boom economico e agli Anni di Piombo.

Nei primi tre episodi, il racconto spazia dagli anni ’20 fino alla liberazione dell’Italia. Tra i momenti più toccanti ci sono i bambini che si divertono su una giostra alla Fiera di Milano nel 1928, il viaggio sulla funicolare vesuviana nel 1929 e il varo dell’incrociatore Giovanni delle Bande nere negli anni ’30. Si possono osservare anche scene di vita quotidiana, come la fiera di Milano del 1940 e una battaglia a palle di neve tra adulti e bambini durante il primo Natale di guerra. La serie non trascura i momenti drammatici, come il bombardamento di Roma del 19 luglio 1943 e la fucilazione di gerarchi fascisti, alternando momenti di gioia a quelli di tristezza.

La transizione verso il video e il futuro del racconto

La serie si conclude idealmente nel 1989, anno che segna la fine dell’era del film amatoriale in pellicola. Gli autori sottolineano come l’arrivo del video abbia nuovamente trasformato il modo in cui le persone si raccontano e documentano la propria vita. “Sguardi in Camera” non è solo un viaggio nel passato, ma anche una riflessione su come le nuove tecnologie abbiano influenzato la narrazione visiva e la memoria collettiva degli italiani. La serie rappresenta quindi un’importante testimonianza della storia sociale del Paese, unendo il passato al presente attraverso il linguaggio universale delle immagini.

×