Nella Striscia di Gaza, ancora sotto il controllo di Israele, l’esercito israeliano ha ricevuto l’ordine di avviare la distruzione dei tunnel situati lungo la ‘Linea Gialla’. Questo territorio palestinese, che rimane sotto la giurisdizione israeliana, è al centro di un’operazione militare che mira a garantire la sicurezza della regione. La notizia è stata diffusa dal ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, attraverso un post sui social media.
Dettagli dell’operazione militare
Il 26 ottobre 2025, Israel Katz ha annunciato che la distruzione dei tunnel rappresenta la “missione centrale” per le Forze di Difesa Israeliane (IDF). Secondo le dichiarazioni del ministro, circa il 60% delle strutture sotterranee è ancora in piedi e costituisce una minaccia potenziale per la sicurezza israeliana. Katz ha sottolineato l’importanza di affrontare questa problematica con urgenza, affermando che ha impartito istruzioni specifiche all’IDF per concentrare gli sforzi nella zona gialla, che è sotto il controllo diretto di Israele.
Questa operazione si inserisce in un contesto più ampio di tensioni persistenti tra Israele e le fazioni palestinesi, con particolare riferimento ai gruppi militanti che operano nella Striscia di Gaza. I tunnel, utilizzati spesso per il contrabbando e per attacchi contro Israele, sono considerati una delle principali preoccupazioni per la sicurezza nazionale. La decisione di procedere con la loro distruzione è stata quindi motivata dalla necessità di ridurre le capacità operative dei gruppi militanti nella regione.
Reazioni e implicazioni
Le reazioni all’annuncio di Katz sono state immediate e variegate. Diverse organizzazioni internazionali e governi stranieri hanno espresso preoccupazione per le potenziali conseguenze umanitarie di un’operazione di questo tipo. La distruzione dei tunnel potrebbe infatti avere un impatto significativo sulla popolazione civile della Striscia di Gaza, già gravemente provata da anni di conflitto e blocco. Le autorità palestinesi hanno denunciato l’operazione come una violazione dei diritti umani e hanno chiesto una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale.
Inoltre, l’operazione potrebbe intensificare ulteriormente le tensioni tra Israele e le fazioni palestinesi, portando a un’escalation del conflitto. Storicamente, le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno spesso provocato reazioni violente da parte dei gruppi armati, che hanno risposto con razzi e attacchi contro obiettivi israeliani. La situazione rimane quindi estremamente volatile e la comunità internazionale osserva con apprensione gli sviluppi futuri.
L’annuncio di oggi segna un ulteriore capitolo nella lunga e complessa storia del conflitto israelo-palestinese, evidenziando le sfide persistenti per la pace e la sicurezza nella regione.
