Libero De Rienzo: un omaggio attraverso i ricordi di amici come Germano e Golino

Egidio Luigi

Ottobre 25, 2025

Libero De Rienzo, attore di grande carisma e personalità, ha lasciato un segno indelebile nel panorama cinematografico italiano. Le sue parole, pronunciate in un’intervista di qualche tempo fa, risuonano come un manifesto della sua filosofia di vita: “La felicità è un finto valore, il valore è l’onestà, il non prendersi troppo sul serio”. De Rienzo è scomparso prematuramente a soli 44 anni nel 2021, ma il suo talento continua a vivere attraverso le opere e i ricordi di chi lo ha conosciuto.

Un ritratto di Libero De Rienzo

Il documentario “Libero – Sempre comunque mai”, realizzato da Alessio Maria Federici e prodotto da Greenboo Production in collaborazione con Rai Cinema, ha fatto il suo debutto alla Festa del Cinema di Roma nel 2025. Questo film offre un affresco emozionante dell’attore, attraverso le testimonianze di amici e colleghi che hanno condiviso con lui momenti significativi sia a livello umano che professionale. Tra i volti noti che partecipano al racconto figurano Paola Cortellesi, Claudio Santamaria, Valeria Golino, Elio Germano e lo scrittore Emanuele Trevi, il quale, al momento della scomparsa di De Rienzo, aveva descritto l’attore come una persona capace di “contenere in sé oceani di dolcezza e disperazione”.

Il film non si limita a rievocare i successi professionali di De Rienzo, ma esplora anche la sua personalità complessa e il suo approccio alla vita e al lavoro. L’attore, affettuosamente soprannominato “Picchio“, si è sempre distinto per la sua libertà di pensiero e la sua capacità di esprimere opinioni senza compromessi. Un aneddoto significativo riguarda il David di Donatello che vinse a soli 25 anni nel 2002 per “Santa Maradona” di Marco Ponti. Durante la cerimonia di premiazione, invece di dedicare il riconoscimento ai propri cari, lo destinò alla Croce Rossa e alla Mezza Luna Rossa per il loro operato in Palestina, dimostrando così il suo impegno sociale.

Il legame con il mondo del cinema

La carriera di Libero De Rienzo è stata caratterizzata da una continua ricerca di autenticità e verità. Il suo debutto come regista con “Sangue” ha ricevuto riconoscimenti all’estero, ma è stato purtroppo ignorato in Italia, come osserva Elio Germano. Il film rappresentava una visione forte e originale del cinema, un’idea di arte che rifletteva la personalità di De Rienzo. La sua capacità di creare legami di fiducia e amicizia con i colleghi è stata un altro aspetto fondamentale della sua vita. Paola Cortellesi ricorda come la sua disinvoltura fosse invidiabile, un talento che molti, come lei, hanno dovuto conquistare attraverso il duro lavoro.

Il documentario non tralascia nemmeno il tema della popolarità, un aspetto che De Rienzo ha sempre guardato con un certo scetticismo. “Il successo ha lo stesso coefficiente di pericolosità del fallimento,” affermava, evidenziando la sua preferenza per relazioni autentiche piuttosto che per i rituali superficiali della fama. La sua generosità nei confronti degli altri era palpabile, ma, come sottolinea David Grieco, De Rienzo era spesso critico nei confronti di se stesso. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di molti, rendendo evidente quanto fosse amato e rispettato nel suo ambiente.

Il documentario su Libero De Rienzo non è solo un tributo a un grande attore, ma un viaggio attraverso la vita di un uomo che ha saputo incarnare l’essenza dell’onestà e dell’autenticità, lasciando un’eredità che continua a ispirare.

×