La possibilità che Gaza possa essere suddivisa in due è al centro di crescenti preoccupazioni, in particolare dopo la visita del Segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, al centro di comando di Kiryat Ghat, una città israeliana situata a pochi chilometri dalla Striscia di Gaza. Durante il suo sopralluogo, avvenuto il 12 gennaio 2025, Rubio ha interagito con i 200 soldati americani presenti, i quali sono impegnati nel monitoraggio della tregua tra Israele e Hamas, in vigore da quasi due settimane.
La situazione attuale a Gaza
Nel corso dell’incontro, il Segretario di Stato ha esaminato una mappa di Gaza, evidenziando che attualmente il 53% del territorio è sotto il controllo israeliano. Questo scenario si inserisce nel contesto della prima fase di un piano in 20 punti proposto dall’ex presidente Donald Trump, il quale prevede un ritiro graduale delle forze militari. Attualmente, i mezzi blindati e i soldati dell’IDF, l’esercito israeliano, si trovano lungo la cosiddetta “yellow line”, ovvero la linea gialla che segna il confine delle aree controllate.
Il piano delineato prevede che, se attuato, l’esercito israeliano dovrà ritirarsi prima sulla “linea rossa” e successivamente nelle vicinanze dell’area di confine. Tuttavia, ci sono preoccupazioni che le forze israeliane possano decidere di non muoversi più dalle posizioni attuali. Nonostante le ripetute garanzie fornite dagli Stati Uniti, il rischio è che Gaza venga effettivamente divisa in due, creando una situazione di stallo.
Le reazioni internazionali
Jared Kushner, consigliere e genero di Trump, ha dichiarato che nell’area attualmente controllata dall’IDF si sta valutando la possibilità di avviare progetti di ricostruzione per migliorare le condizioni di vita dei palestinesi. Tuttavia, questa proposta ha suscitato dubbi tra diversi stati arabi, i quali temono che una tale ripartizione possa portare alla creazione di una zona permanentemente sotto il controllo dello Stato Ebraico.
Le preoccupazioni di questi paesi derivano dalla storia di conflitti e tensioni nella regione, e molti ritengono che la divisione di Gaza potrebbe esacerbare ulteriormente le già fragili relazioni tra israeliani e palestinesi. Queste dinamiche geopolitiche continueranno a essere monitorate con attenzione, mentre la comunità internazionale si interroga su come garantire una pace duratura in un’area segnata da decenni di conflitti.
