Sequestrato un bed and breakfast abusivo adibito a dormitorio illegale

Egidio Luigi

Ottobre 24, 2025

Nel cuore di Roma, precisamente nel quartiere Esquilino, un condominio apparentemente innocuo ha rivelato un’attività illecita. Gli agenti della Polizia di Stato, in seguito a segnalazioni da parte dei residenti, hanno scoperto un bed and breakfast abusivo trasformato in un dormitorio clandestino. Le lamentele riguardavano un continuo via vai di persone, odori sgradevoli e rumori persistenti che hanno insospettito i cittadini.

Intervento delle forze dell’ordine

Il 15 marzo 2025, le forze dell’ordine hanno effettuato un blitz coordinato dalla divisione amministrativa della Questura di Roma e dal Commissariato Esquilino. All’ingresso nell’appartamento, gli agenti hanno trovato una situazione di degrado allarmante: tre stanze anguste ospitavano sedici persone di nazionalità bengalese, costrette a vivere in condizioni precarie. Il bagno era unico, i lettini erano sistemati in modo improvvisato e gli impianti elettrici erano stati manomessi, con fili scoperti e prese fissate al muro con nastro adesivo. Oltre a ciò, la struttura presentava gravi violazioni delle normative igienico-sanitarie e di sicurezza.

Condizioni igieniche critiche

Le condizioni igieniche erano estremamente critiche: l’appartamento era infestato da muffa, calcinacci e materiali infiammabili, creando un ambiente pericoloso per la salute degli occupanti. Durante l’operazione, gli agenti hanno accertato l’assenza di qualsiasi autorizzazione amministrativa e di comunicazione alle autorità competenti, evidenziando la gravità della situazione.

Scoperte sulle sistemazioni

Ulteriori indagini hanno rivelato che gli occupanti pagavano per la loro sistemazione tra i 10,00 euro al giorno e 70,00 euro al mese, a seconda della durata del soggiorno. A completare il quadro, un uomo esterno all’abitazione si recava quotidianamente per gestire un servizio di cucina, operando senza alcuna licenza e senza controlli igienici.

Provvedimenti legali

A seguito di queste scoperte, l’intera struttura è stata sottoposta a sequestro preventivo. I tre proprietari, tutti di origine bengalese, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. La Procura della Repubblica di Roma ha convalidato il provvedimento cautelare, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza e il rispetto delle normative vigenti nel settore dell’accoglienza.

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