Nel cuore di Roma, precisamente nel quartiere Esquilino, un condominio apparentemente innocuo ha rivelato un’attività illecita. Gli agenti della Polizia di Stato, in seguito a segnalazioni da parte dei residenti, hanno scoperto un bed and breakfast abusivo trasformato in un dormitorio clandestino. Le lamentele riguardavano un continuo via vai di persone, odori sgradevoli e rumori persistenti che hanno insospettito i cittadini.
Intervento delle forze dell’ordine
Il 15 marzo 2025, le forze dell’ordine hanno effettuato un blitz coordinato dalla divisione amministrativa della Questura di Roma e dal Commissariato Esquilino. All’ingresso nell’appartamento, gli agenti hanno trovato una situazione di degrado allarmante: tre stanze anguste ospitavano sedici persone di nazionalità bengalese, costrette a vivere in condizioni precarie. Il bagno era unico, i lettini erano sistemati in modo improvvisato e gli impianti elettrici erano stati manomessi, con fili scoperti e prese fissate al muro con nastro adesivo. Oltre a ciò, la struttura presentava gravi violazioni delle normative igienico-sanitarie e di sicurezza.
Condizioni igieniche critiche
Le condizioni igieniche erano estremamente critiche: l’appartamento era infestato da muffa, calcinacci e materiali infiammabili, creando un ambiente pericoloso per la salute degli occupanti. Durante l’operazione, gli agenti hanno accertato l’assenza di qualsiasi autorizzazione amministrativa e di comunicazione alle autorità competenti, evidenziando la gravità della situazione.
Scoperte sulle sistemazioni
Ulteriori indagini hanno rivelato che gli occupanti pagavano per la loro sistemazione tra i 10,00 euro al giorno e 70,00 euro al mese, a seconda della durata del soggiorno. A completare il quadro, un uomo esterno all’abitazione si recava quotidianamente per gestire un servizio di cucina, operando senza alcuna licenza e senza controlli igienici.
Provvedimenti legali
A seguito di queste scoperte, l’intera struttura è stata sottoposta a sequestro preventivo. I tre proprietari, tutti di origine bengalese, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. La Procura della Repubblica di Roma ha convalidato il provvedimento cautelare, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza e il rispetto delle normative vigenti nel settore dell’accoglienza.
