Putin definisce le sanzioni Usa un atto ostile, Trump rimanda a sei mesi, l’Ue valuta gli asset russi a dicembre

Egidio Luigi

Ottobre 24, 2025

La situazione in **Ucraina** continua a evolversi, giungendo al giorno 1.339 di **conflitto**. Il presidente ucraino **Volodymyr Zelensky** ha annunciato che durante il recente vertice di **Bruxelles**, tenutosi il 24 ottobre 2025, l’**Unione Europea** ha confermato il **supporto finanziario** per i prossimi due anni. Questa decisione è stata accolta con favore dal leader ucraino, il quale ha sottolineato l’importanza di tale aiuto in un momento critico per il suo **Paese**.

In un contesto di **tensione internazionale**, la **Cina** ha deciso di sospendere gli acquisti di **petrolio russo**, un passo che segue la dichiarazione di opposizione alle **sanzioni unilaterali** imposte dagli **Stati Uniti**. Anche l’**India**, principale acquirente di **greggio russo** via mare, si prepara a ridurre significativamente le importazioni. Il presidente russo **Vladimir Putin** ha risposto alle misure statunitensi, definendole un atto ostile, ma ha minimizzato il loro impatto sull’**economia russa**, promettendo di valutare i risultati tra sei mesi.

Nel frattempo, gli **Stati Uniti** hanno annunciato nuove **sanzioni** contro i giganti energetici russi **Rosneft** e **Lukoil**, in seguito al vertice di **Budapest** che non ha avuto esito positivo. La tensione tra **Donald Trump** e **Putin** si fa sempre più palpabile, con il primo che ha dichiarato di voler monitorare la situazione da vicino.

Le reazioni internazionali e le sanzioni

La reazione dell’**Unione Europea** è stata immediata, con l’approvazione di un nuovo pacchetto di **sanzioni** che colpisce il settore **energetico russo**. Tuttavia, i leader europei hanno deciso di posticipare la decisione sull’utilizzo degli **asset russi congelati**, rimandando ogni discussione a dicembre. Durante il vertice, **Zelensky** ha ribadito l’importanza di un’azione coordinata da parte dell’**UE** per sostenere l’**Ucraina**, mentre i leader europei hanno espresso la necessità di procedere con cautela, considerando le implicazioni legali delle misure proposte.

Il primo ministro belga **Bart De Wever** ha avvertito che **Mosca** ha minacciato ritorsioni se gli **asset russi** venissero toccati, sottolineando la necessità di una soluzione ragionata. Al contempo, il presidente francese **Emmanuel Macron** ha chiesto di affrontare la questione con metodo e calma, evidenziando l’importanza di non violare il **diritto internazionale**.

Il futuro dell’Ucraina e le prospettive di pace

Con il **conflitto** che si protrae, le prospettive per una risoluzione pacifica rimangono incerte. Le dichiarazioni di **Zelensky** e **Putin** evidenziano un divario significativo tra le posizioni delle due parti. L’**Ucraina** continua a chiedere **supporto militare** e **finanziario** dall’**Occidente**, mentre la **Russia** sembra determinata a mantenere la sua influenza nella regione.

Le dichiarazioni recenti suggeriscono che, nonostante le **sanzioni** e le pressioni internazionali, la **Russia** non intende recedere dalle sue posizioni. La comunità internazionale si trova di fronte a una sfida complessa: sostenere l’**Ucraina** senza innescare un’escalation del **conflitto**. La situazione richiede un’attenta gestione diplomatica, con l’obiettivo di trovare una soluzione duratura che possa garantire la stabilità nella regione.

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