Orban avvia strategie per eludere le sanzioni americane sul petrolio russo

Egidio Luigi

Ottobre 24, 2025

BRUXELLES, 24 ottobre 2025 – Il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha annunciato che il governo sta attivamente cercando soluzioni per eludere le sanzioni imposte dagli Stati Uniti nei confronti delle compagnie petrolifere russe. Durante un’intervista trasmessa sulla radio Kossuth, Orbán ha rivelato di aver avviato una serie di consultazioni con i dirigenti della compagnia energetica ungherese MOL all’inizio della settimana.

La strategia dell’ungheria

Orbán ha spiegato che la sua amministrazione è consapevole delle limitazioni imposte dalle sanzioni, dichiarando: “Esistono effettivamente sanzioni contro alcune compagnie petrolifere russe“. Il premier ha sottolineato l’importanza della questione, affermando che la riduzione dei prezzi dei servizi pubblici è strettamente legata alla capacità dell’Ungheria di acquistare petrolio e gas dalla Russia. Orbán ha aggiunto che il governo sta esplorando diverse strade per garantire la continuità delle forniture energetiche, malgrado le restrizioni internazionali.

La posizione dell’Ungheria è in netto contrasto con le politiche adottate da molti paesi europei, che hanno cercato di ridurre la loro dipendenza dalle fonti energetiche russe a causa della crisi in corso. Orbán ha ribadito che la difesa del diritto dell’Ungheria di rifornirsi di energia è una priorità assoluta per il suo governo, e ha invitato i cittadini a sostenere questa posizione.

Il contesto internazionale

Le sanzioni statunitensi contro le compagnie petrolifere russe sono state introdotte come parte di un pacchetto di misure per esercitare pressione su Mosca a causa delle sue azioni in Ucraina. Tuttavia, molti paesi, inclusa l’Ungheria, si trovano in una posizione difficile, poiché le forniture energetiche russe rappresentano una parte significativa delle loro risorse. Orbán ha affermato che, per garantire la stabilità economica e sociale, è fondamentale trovare un equilibrio tra le esigenze nazionali e le pressioni internazionali.

Il primo ministro ha anche accennato alla necessità di una strategia energetica a lungo termine per l’Ungheria, che potrebbe includere investimenti in fonti alternative di energia e collaborazioni con altri paesi europei per diversificare le fonti di approvvigionamento. Tuttavia, la questione rimane complessa, poiché le sanzioni e le tensioni geopolitiche continuano a influenzare il mercato energetico.

La situazione attuale evidenzia le sfide che l’Ungheria deve affrontare nel contesto di un’Europa che sta cercando di adattarsi a un nuovo panorama energetico, dove la sicurezza delle forniture è diventata una priorità assoluta. Orbán, con le sue recenti dichiarazioni, sta chiaramente cercando di posizionare il paese in modo da garantire la continuità delle forniture energetiche, nonostante le difficoltà imposte dalle sanzioni internazionali.

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