Nel corso dell’assemblea pubblica di Confindustria Fvg, tenutasi il 15 marzo 2025 a Trieste, il noto scrittore e filosofo francese Bernard-Henri Lévy ha espresso preoccupazioni riguardo alla situazione attuale dell’Europa. Durante il suo intervento, Lévy ha messo in evidenza come gli Stati Uniti, un tempo sostenitori dei valori europei, stiano ora rivolgendo la loro attenzione verso una Silicon Valley che si estende oltre il Pacifico, abbandonando l’alleanza con il continente europeo.
Il monologo di Lévy: il suono di un’altra Europa
Il tema principale del monologo di Lévy, intitolato “Il suono di un’altra Europa”, ha messo in luce una serie di sfide che l’Europa si trova ad affrontare. Il filosofo ha avvertito che il continente è sull’orlo di un “collasso storico“, minacciato da diversi fronti. In primo luogo, ha citato la Russia di Vladimir Putin, il cui obiettivo non sarebbe tanto quello di conquistare territori, quanto piuttosto quello di destabilizzare l’Europa, considerata corresponsabile della caduta dell’Unione Sovietica. Lévy ha poi menzionato la rinascita di potenze come la Cina, che vede l’Europa come un nemico storico a causa delle umiliazioni subite durante il periodo coloniale. Allo stesso modo, ha parlato della Turchia, che, secondo lui, mira a distruggere ciò che percepisce come una fortezza europea, e dell’Iran degli Ayatollah, insieme all’islamismo radicale, che pongono l’Europa nel loro mirino.
Le minacce interne e il futuro dell’euro
Oltre a questi fattori esterni, Lévy ha evidenziato anche le minacce interne all’Europa. Ha parlato di forze antieuropee, come il governo di Viktor Orbán in Ungheria e i populisti tedeschi di Alternative für Deutschland (AfD). Secondo lui, il futuro dell’euro è incerto, poiché ogni moneta transnazionale richiede un forte potere politico a sostegno. Lévy ha quindi sottolineato l’importanza di una leadership europea forte per evitare il crollo della moneta unica.
Un appello alla responsabilità dei cittadini europei
Tuttavia, Lévy ha anche voluto trasmettere un messaggio di speranza, affermando che i cittadini europei hanno il potere di evitare il collasso. Ha esortato l’Europa a dotarsi di un volto e di un’autorità, superando l’anonimato attuale, simboleggiato dalle banconote. Per affrontare le sfide globali, ha suggerito la necessità di una “sdoppiatura della sovranità“, in cui i grandi temi non possano essere gestiti esclusivamente dagli stati nazionali, ma richiedano un’assemblea europea.
La lotta contro il populismo e la riscoperta dei valori europei
Lévy ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di combattere il populismo e di difendere i pilastri dell’Europa, che includono la Grecia, Roma e Gerusalemme. Ha richiamato l’attenzione sulla necessità di combattere l’antisemitismo e ha invitato gli europei a ritrovare la fierezza nei propri valori, ricordando che, sebbene l’Europa abbia dato origine al fascismo, è stata anche la culla dell’antifascismo. Ha infine affermato che i valori europei sono quelli sognati dai combattenti per la democrazia in Ucraina, Siria e Somalia, nei conflitti contemporanei.
