Balenciaga e Alaia: esposizione di 50 abiti-scultura dei due stilisti

Marianna Perrone

Ottobre 24, 2025

Dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026, il Museo del Tessuto di Prato ospiterà per la prima volta in Italia la mostra “Azzedine Alaia e Cristobal Balenciaga. Scultori della forma”. Questo evento segue il debutto della mostra a Parigi nel 2020 e rappresenta un’importante occasione per esplorare il lavoro di due icone della moda. In esposizione ci saranno 50 creazioni, accompagnate da 12 bozzetti originali provenienti dall’archivio di Balenciaga, risalenti agli anni tra il 1950 e il 1968.

La genesi del progetto

L’idea di questa mostra ha origine nel 2018, quando Hubert de Givenchy, pochi mesi dopo la morte di Azzedine Alaia nel 2017 e decenni dopo la scomparsa di Cristobal Balenciaga nel 1972, si recò presso la fondazione Alaia a Parigi. Durante quell’incontro, Givenchy espresse il desiderio di unire le opere dei due stilisti, entrambi noti per la loro innovazione nelle forme e nei volumi. Purtroppo, Givenchy morì poche settimane dopo, ma la fondazione decise di portare avanti il suo sogno, realizzando nel 2020 una mostra presso la sede nel Marais, cuore pulsante della moda parigina.

Un allestimento in dialogo

La mostra in Italia è stata curata da Olivier Saillard, il quale ha progettato un allestimento che mette in risalto le affinità tra i due stilisti. Tra gli aspetti comuni vi è l’attenzione per la couture e la costruzione sartoriale, oltre alla valorizzazione delle forme del corpo femminile. In mostra, 25 creazioni di Balenciaga si confrontano con altrettante opere di Alaia, ponendo l’accento sui materiali più utilizzati dai due designer: lana, raso, seta e il rivoluzionario “gazar“, un tessuto inventato nel 1958 per Balenciaga, mentre Alaia ha spesso dichiarato di essere stato un collezionista delle sue opere fin dal 1968.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo si apre con una sezione dedicata ai tailleur, dove si possono ammirare pezzi iconici come una giacca-scultura di Balenciaga del 1938, perfettamente sagomata sul punto vita, in contrasto con il New Look di Dior. Accanto a questa, la giacca Spencer di Alaia del 1968, ispirata ai modelli da equitazione dell’Inghilterra di fine Settecento. La mostra prosegue con la sezione “flou“, dedicata agli abiti fluidi, caratterizzati da pieghe e drappeggi. Infine, la sezione “Spagna” rende omaggio all’abbigliamento tradizionale spagnolo che ha influenzato entrambi i couturier, con capi come il classico bolero e dettagli come volants, pizzi e merletti.

Con questo evento, il Museo del Tessuto di Prato non solo celebra il talento di Azzedine Alaia e Cristobal Balenciaga, ma offre anche un’importante riflessione sulla storia della moda e sull’evoluzione del design sartoriale.

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