Ucraina, gli Stati Uniti autorizzano l’invio dei sistemi di difesa Patriot “ma non immediatamente”: significato e rilevanza della decisione

Marianna Perrone

Ottobre 23, 2025

In questi oltre tre anni e mezzo di conflitto, l’Ucraina ha più volte sollecitato gli Stati Uniti a fornire sistemi di difesa e d’offesa per affrontare adeguatamente le forze russe, sia nel proprio spazio aereo che sul territorio nemico. Le tanto discusse forniture di missili Tomahawk sono state inizialmente bloccate, poiché considerate da Mosca come una dichiarazione di guerra da parte di Washington e della NATO. Sotto l’amministrazione Trump, gli Stati Uniti avevano approvato il trasferimento di sistemi di difesa aerea Patriot a Kiev, già consegnati durante la presidenza Biden. Attualmente, un nuovo invio di 25 batterie di missili fa parte di un contratto a lungo termine del valore multimiliardario, che deve ancora essere notificato dalle autorità statunitensi e, una volta approvato, prevede una consegna dilazionata nel tempo. L’Ucraina, quindi, non riceverà i Patriot in tempi brevi, mentre si trova a fronteggiare una rinvigorita offensiva russa e a contrastare i bombardamenti su obiettivi strategici e energetici.

Le autorità ucraine e americane hanno chiarito che non è possibile rivelare tutti i dettagli riguardanti le nuove forniture di sistemi Patriot. Tuttavia, è noto che, negli ultimi mesi, l’ammontare complessivo degli aiuti militari statunitensi all’Ucraina ha subito una drastica diminuzione, come evidenziato da una ricerca del Kiel Institute.

Situazione attuale sul campo in Ucraina

Per comprendere il contesto attuale della guerra, è fondamentale analizzare lo stato attuale del conflitto. Mentre la Russia intensifica le proprie dimostrazioni di forza testando missili intercontinentali, l’Occidente, guidato dagli Stati Uniti, ha risposto con nuove sanzioni e un apparente irrigidimento della diplomazia, dopo il presunto disgelo rappresentato dall’incontro tra Trump e Putin in Alaska. Le voci riguardanti una possibile fornitura di missili Tomahawk hanno preceduto il “via libera” per l’invio di ulteriori sistemi Patriot. Questa sequenza di eventi suggerisce un crescenti timori ucraini riguardo alla capacità di resistere a attacchi più intensi da parte di Mosca e sottolinea l’intenzione degli Stati Uniti di devolvere gran parte della responsabilità della difesa dell’Ucraina e dell’Europa agli Stati membri dell’Unione Europea. Da parte sua, il Cremlino continua a cercare di prolungare il conflitto, accelerando l’offensiva nel Donbass per prepararsi a futuri negoziati da una posizione di forza.

La questione dei Patriot per l’Ucraina: arriveranno o no?

Il sistema missilistico terra-aria Patriot è stato consegnato per la prima volta all’Ucraina nel 2023, durante l’amministrazione Biden, e rimane cruciale per proteggere il Paese dagli attacchi russi contro obiettivi militari e infrastrutture civili. L’amministrazione Trump, al contrario, aveva mostrato maggiore cautela nell’inviare armi a Kiev, che ora sta esaurendo le proprie capacità difensive. Il contratto per le nuove forniture, menzionato da Donald Trump e Volodymyr Zelensky recentemente, è stato ufficializzato in seguito alla visita lampo del presidente ucraino a Washington, dove ha incontrato rappresentanti dell’industria della Difesa, inclusa Raytheon Technologies, produttrice dei sistemi Patriot. Kiev dovrebbe ricevere 25 nuovi sistemi Patriot (batterie e missili), ma non immediatamente, poiché è necessario prima completare gli ordini pendenti da parte di altri Paesi, come Polonia e Stati Baltici, che stanno investendo nel riarmo. Questa situazione non è una novità, dato che il pacchetto di aiuti militari era già presente nei documenti del Dipartimento della Difesa, ora noto come Dipartimento della Guerra, a fine agosto.

Il documento Usa: “Possibile vendita” di Patriot all’Ucraina

Ogni decisione presa dal presidente americano deve essere concordata con gli apparati competenti, dal Congresso al Pentagono, e l’invio di armi a Kiev non fa eccezione. Un documento della Defense Security Cooperation Agency del 29 agosto menziona l’approvazione del Dipartimento per una “possibile vendita” di sistemi Patriot all’Ucraina (letteralmente: “possible Foreign Military sale to the Government of Ukraine of Patriot Air Defense System Sustainment”). Questo pacchetto, del valore di quasi 180 miliardi di dollari, include ordini da parte di Paesi europei e il successivo trasferimento di armamenti all’Ucraina, ma non si tratta di qualcosa di definitivo o immediato.

Il supporto Usa all’Ucraina attraverso gli Stati Ue, ma…

In un contesto in cui gli Stati Uniti mostrano segni di stanchezza nell’impegno militare ed economico per difendere le proprie province, la narrazione di Trump deve riflettere questo sentimento di disimpegno rispetto alle questioni europee e al conflitto russo-ucraino. Per dimostrare all’opinione pubblica che Washington prioritizza i propri interessi nazionali, è stato sviluppato un meccanismo di sostegno a Kiev che coinvolge direttamente gli alleati europei. Questa iniziativa, denominata Prioritized Ukraine Requirements List, è stata lanciata dalla NATO in autunno e prevede che i Paesi occidentali acquistino armi dagli Usa per consegnarle all’Ucraina. Tuttavia, sembra improbabile che i nuovi Patriot vengano consegnati attraverso questo meccanismo.

Perché i Patriot sono cruciali per l’Ucraina

Il sistema Patriot, essendo il più avanzato tra i sistemi di difesa aerea occidentali e l’unico capace di abbattere costantemente i missili balistici russi, è molto richiesto non solo dall’Ucraina. Le liste d’attesa per le batterie e i missili intercettori sono estremamente lunghe. Considerando tali vincoli, Kiev spera di ricevere priorità nella consegna dei Patriot già presenti in Europa dagli Stati Uniti, come confermato da Zelensky. Il contratto per i 25 nuovi sistemi Patriot sarà rispettato nel corso di diversi anni, “con quantità diverse ogni anno”.

Quanti Patriot sono stati consegnati all’Ucraina fino ad ora?

Attualmente, nonostante le perdite, l’Ucraina ha ricevuto almeno sette batterie Patriot complete, fornite da Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi e Romania. Inoltre, si parla di una batteria non annunciata di origine israeliana, che, secondo quanto riferito da Zelensky, è stata attivata verso la fine dell’estate.

Perché i Patriot sì e i Tomahawk no

A differenza dei Patriot, che sono progettati per difendere da minacce esterne, i missili Tomahawk hanno un uso esclusivamente offensivo. Servono per attaccare, non per difendersi. Anche gli F-16 e i sistemi Himars, già inviati a Kiev, possono essere considerati armi difensive, ma i Tomahawk non rientrano in questa categoria. Gli strateghi americani temono che la loro fornitura possa portare la NATO a un conflitto diretto con la Russia. I Tomahawk possono essere equipaggiati con testate nucleari da 5 a 200 chilotoni, e dal punto di vista del Cremlino, la minaccia rappresentata potrebbe innescare le clausole più estreme della dottrina nucleare russa.

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