Un simbolo dell’ospitalità americana si appresta a festeggiare un importante traguardo: il centenario del primo motel. Questo avvenimento segna l’inizio di un’era in cui gli americani non si muovevano più solo a cavallo, ma anche su quattro ruote. Nel 1925, i fratelli architetti Arthur e Alfred Heineman inaugurano il primo motel, il Milestone Mo-Tel Inn, situato a San Luis Obispo, in California. Questo storico evento avvenne il 12 dicembre, data che segna l’inizio di una nuova forma di accoglienza turistica, con tariffe che all’epoca ammontavano a soli 1,25 dollari a notte.
La nascita e l’espansione dei motel in America
Il concetto di motel si è rapidamente diffuso, diventando una soluzione accessibile per molte persone. Durante la Grande Depressione, quando l’economia americana subì un duro colpo, molti americani si trovarono costretti a viaggiare in cerca di opportunità. Per coloro che non potevano permettersi un hotel tradizionale, i motel rappresentarono un’alternativa economica, con stanze semplici e parcheggio davanti alla porta. La crescente popolarità dell’automobile e il desiderio di avventure on the road contribuirono ulteriormente alla proliferazione di questi alloggi lungo le strade americane, in particolare lungo la storica Route 66. Insegne al neon, piscine a forma di stella e cartelli “Vacancy” divennero parte integrante del paesaggio, creando un’atmosfera unica che ha catturato l’immaginazione collettiva.
Il motel come simbolo di libertà e cambiamento sociale
Nel 1944, la storia dei motel si intrecciò con quella dei diritti civili. Ellis Marsalis Sr., nonno del noto jazzista Wynton Marsalis, aprì un motel in Louisiana per accogliere i viaggiatori afroamericani, che all’epoca si trovavano spesso esclusi da altre strutture a causa della segregazione razziale. Un altro momento cruciale si verificò nel 1968, quando Martin Luther King fu assassinato al Lorraine Motel di Memphis, oggi trasformato in museo. Questi eventi storici hanno reso i motel non solo luoghi di sosta, ma anche simboli di cambiamento e lotta per i diritti civili.
Nel 1945, il termine “motel” entrò nel dizionario Webster, consolidando il suo ruolo nella cultura americana. Questi alloggi divennero punti di riferimento per i viaggiatori, aperti a qualsiasi ora del giorno e della notte, come recitava la famosa pubblicità della catena Motel 6: “Per te lasciamo le luci accese”.
Il motel nel cinema e nella cultura popolare
Il fascino del motel ha attratto anche il mondo del cinema. Alfred Hitchcock, nel suo film “Psycho” del 1960, trasformò l’idea di un rifugio sicuro in una fonte di inquietudine. Artisti come Edward Hopper hanno immortalato l’atmosfera dei motel nelle loro opere, come nel caso del suo dipinto “Western Motel” del 1957. La letteratura non è stata da meno: Vladimir Nabokov ha scelto un motel come sfondo per la sua celebre opera “Lolita“. La rappresentazione dei motel si è evoluta nel tempo, apparendo in produzioni come “Thelma e Louise“, “Paris, Texas” e “Breaking Bad“, fino a giungere alla pluripremiata serie canadese “Schitt’s Creek“.
Il declino dei motel e il loro futuro
Negli anni ‘60, oltre 60.000 motel punteggiavano le strade americane. Tuttavia, la situazione è drasticamente cambiata. Oggi, molti di questi storici alloggi sono stati chiusi o riconvertiti in residence, gallerie d’arte o boutique hotel, spesso con prezzi elevati. Un esempio è lo Skyview Los Alamos, fondato nel 1959, dove le tariffe di alta stagione raggiungono i 699 dollari a notte, con liste d’attesa che testimoniano la crescente nostalgia per il vintage.
Il centenario dei motel rappresenta non solo un tributo a un’epoca passata, ma anche una riflessione sul loro impatto duraturo nella cultura americana e sul modo in cui hanno plasmato il concetto di viaggio e ospitalità nel corso degli anni.
